Cani restituiti ai negozi perché “difettosi”. La denuncia di Aidaa

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By lotta75

Cani, News

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Dati che possono essere definiti surreali diffusi dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente sul commercio dei cani di razza. Un settore che denuncia l’Aidaa considera gli animali come meri prodotti e non come esseri viventi.

Secondo la ricerca dell’associazione nel 2015 sono stati restituiti a negozi e agli allevamenti circa 2.590 cani di razza, nella maggior parte dei casi di piccola taglia in quanto considerati “animali difettosi”.

Una dinamica tutelata dal diritto di recesso, una clausola definita “criminale” dall’Aidaa presente nei contratti di acquisto di cani e gatti, per cui i proprietari possono restituire l’animale in caso di un “difetto”.

Oltre a ciò, l’Aidaa evidenzia come il settore del commercio di animali, favorisca proprio questo aspetto meramente economico e speculativo senza tenere conto del benessere animale: infatti, risulta che circa 2.000 cani sono stati comperati a rate e quindi tramite un finanziamento come se si comprasse una lavatrice o un frigorifero.

“Si tratta di un aberrazione giuridica prima ancora che di buon senso. Noi da anni ci battiamo perché non si possano vendere cani o altri animali con l’accensione di finanziamenti o a rate. Si tratta di esseri senzienti che vanno tutelati, questa normativa va eliminata anche perché non abbiamo notizia del futuro riservato a questi cagnetti restituiti, molti dei quali arrivati in Italia clandestinamente dai paesi dell’est Europa e che probabilmente sono stati semplicemente eliminati”, ha denunciato Lorenzo Croce presidente di Aidaa.

L’Associazione animalista ha ricordato in una nota che “ci sono voluti anni ed anni per riuscire ad ottenere che gli animali domestici non fossero più pignorabili, ora la battaglia si sposta contro il diritto di recesso”.

Una battaglia che si preannuncia difficile, essendo il fatturato del settore del commercio di animali, accessori e alimentazione in crescita, attorno al quale orbitano non pochi interessi.

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