Boston vieta vendita di animali nei negozi: la rivoluzione etica in corso negli Usa

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By lotta75

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Mentre in Europa si sta cercando di regolamentare la vendita degli animali via internet, come la norma recentemente approvata in Francia, negli Stati Uniti si sa diffondendo la tendenza nei Comuni a vietare la vendita di cani, gatti e conigli nei negozi di animali e negli allevamenti commerciali.

Oltre 120 città degli Stati Uniti hanno adottato un regolamento del genere, tra cui Chicago e Los Angeles, in ultimo la città di Boston. come riporta il Fattoquotidiano, lo scorso 2 marzo, il Consiglio comunale ha approvato la Puppy Bill Mill, un’ordinanza che vieta non solo la vendita di animali nei negozi ma anche nei parcheggi e nei mercati.  Nel nuovo regolamento, ai negozianti sarà permesso di collaborare invece con i rifugi e i canili per aiutare le associazioni nelle adozioni.

Secondo quanto viene sottolineato, si tratta di una norma mirata a limitare l’aumento di attività commerciali che hanno come scopo la vendita degli animali. Un tipo di sfruttamento riconosciuto come maltrattamento. Infatti, negli allevamenti intensivi di animali, vi sono condizioni estreme in cui vengono fatti nascere e crescere i cuccioli destinati alla vendita: sovraffollamento, condizioni igenico sanitarie precarie, carenza di un’veterinaria e impossibilità di fornire all’animale bisogni primari come acqua e cibo.

Condizioni che non permettono all’animale una crescita emozionale sana che provoca nell’animale disturbi psicologici. Ad esempio i cuccioli vengono allontanati dalla madre perché possa essere nuovamente ingravidata, bloccando lo sviluppo del cucciolo al quale la madre insegna la socializzazione. Inoltre, le femmine che non sono più produttive vengono abbandonate o uccisi in modo illegale.

Si tratta di vere e proprie fabbriche di cuccioli che esistono anche in Europa. La Puppy Bill Mill entrerà in vigore il 31 dicembre 2017.

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