Enpa chiede ad Alfano di sospendere la caccia nelle regioni terremotate

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By Antonio Papa

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L’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, ha inoltrato urgente richiesta qualche giorno fa al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, affinché venga disposto il divieto di caccia nelle zone colpite dal terremoto in Umbria e Marche oltre che in alcune zone di Lazio ed Abruzzo parimenti interessate dal sisma.

La situazione delle persone ma anche degli animali è drammatica e la stagione fredda ormai in atto non sta facendo che peggiorare le cose nei luoghi che già da fine agosto sono in balia di difficoltà sempre più elevate da fronteggiare.

La caccia porterebbe persone armate nei boschi e nelle campagne limitrofi ai comuni devastati dal disastro naturale, e questo non farebbe altro che dare adito a nuove preoccupazioni alla popolazione locale, i cui bisogni adesso sono indubbiamente ben altri.

Nelle scorse settimane si sono registrati degli incidenti legati all’attività venatoria che hanno riguardato da vicino anche l’incolumità delle persone e non solo. In più diverse specie di animali si trovano a vivere improvvisamente allo stato selvaggio, visto che di strutture adeguate per l’allevamento praticamente non ne esistono più. Il loro stato psico-fisico non è inscrivibile nella normalità: parecchi esemplari sono spaventati e spaesati, ed i colpi di arma da fuoco dei cacciatori contribuiscono solamente a peggiorarne le condizioni.

L’ENPA fa sapere in una nota: “Speravamo che una richiesta simile potesse giungere dalle stesse associazioni venatorie presenti sul territorio e non; autosospendere la propria attività in un territorio colpito da un simile cataclisma sarebbe stato un gesto di grande buon senso e di sensibilità, ma così non è stato”.

Per questo motivo ci rivolgiamo quindi a chi ha il potere di poter zittire le doppiette e ridurre a zero il rischio di vedere impallinati eventuali soccorritori che sono affluiti in massa nei dintorni per dare un aiuto concreto”.

“La situazione è già molto complessa, ci mancano solamente le fucilate dei cacciatori ad acuirla. Con città rase al suolo, montagne spaccate ed economia devastata, uomini ed animali necessitano di serenità e non di schioppettate”.

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