Erano spariti di casa: un mostro li lega ai binari condannandoli ad una morte atroce

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By lotta75

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Orrore ad Anzola, in provincia di Bologna dopo il ritrovamento di tre cani scomparsi nel mese di gennaio dal giardino di casa e ricercati dai padroni che avevano lanciato diversi appelli sui social per ritrovarli. Il figlio di 24 anni aveva raccontato alle forze dell’ordine di aver visto una persona che con un’automobile li aveva fatti allontanare dall’abitazione.

“Purtroppo alcuni fatti ci portano a dire che i nostri tre cani non siano usciti da soli dal cortile di casa ma che siano stati in qualche modo attratti fuori da qualcuno. Inoltre, sembra che la sera del 13 gennaio, il giorno che sono scappati da casa, circa verso le 20h sulla via Emilia, vicino al grande negozio Sinflora, qualcuno li stesse inseguendo sul bordo di un’auto”, ha raccontato il giovane.

I tre esemplari, Nebbia, pastore dei Pirenei, Tabata, femmina di Pastore tedesco e Balto, il cucciolo della coppia a distanza di oltre un mese sono stati ritrovati privi di vita. Qualcuno li ha condannati ad una morte atroce, legandoli vivi ai binari di una ferrovia, senza lasciargli scampo, dove hanno trovato la morte.

A dare l’allarme è stato lo stesso conduttore del treno che non ha potuto evitare l’impatto con i cani. Il transito dei treni è stato sospeso per qualche ora per condurre i dovuti accertamenti. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polfer che hanno constatato che i cani erano stati legati ai binari dalle zampe. Si tratterebbe dunque di una vera e propria esecuzione sulla quale sta ora indagando la polfer che intende fare chiarezza se l’orribile gesto sia da ricondurre a qualche effetto di “emulazione” da documentare tramite un video per ottenere un momento di notorietà sui social o se sia l’azione di qualche criminale affetto da una patologia oppure se vi sia altro da accertare come una vendetta che possa “giustificare” che siano stati uccisi in quel modo così crudele. Secondo alcune indiscrezioni sul posto sarebbe stato ritrovato anche un cellulare.

Grazie ai collari e ai microchip, i poliziotti sono risaliti al proprietario dei cani che si è precipitato sui binari, assistendo, inerme al massacro dei suoi cani.

Solo persone che potremmo definire “vigliacche” potrebbero agire in questo modo, prendendosela con tre esseri indifesi. Come sempre in questi casi ci si chiede perché? E, soprattutto, se il gioco sadico e macabro ne sia valso la pena per un momento di celebrità. Purtroppo, la società è perversa e l’individuo difficilmente riesce a sviluppare una coscienza, vittima di una moda, quella della notorietà istantanea che s’inserisce in quel filone, lanciato da Tony Manero in “La febbre del Sabato Sera”, ovvero quello di “diventare qualcuno” nel dopo lavoro, senza troppi sforzi.  Ci si chiede se sia poi così importante nella vita “essere qualcuno” se si arriva ad uccidere per apparire. Un sistema che appare degenerato e che si basa solo sul principio del superfluo, in assenza di valori. Anche se queste persone che hanno commesso questo gesto così atroce non saranno mai individuate, di sicuro un giorno la pagheranno in un modo o in un altro. La vita restituisce sempre l’altro lato della medaglia. Mentre Nebbia, Tabata e Balto resteranno sempre nei cuori delle persone che li hanno amati e di coloro che si sono commossi per il destino al quale sono stati condannati e che non si meritavano.

Questo fatto lascia sicuramente senza parole. L’unica che potrebbe venire in mente è: VERGOGNA.

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