Tre cuccioli trovati chiusi in dei sacchi di plastica dietro ad un mezzo

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By lotta75

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Ennesimo caso di maltrattamenti e abuso sugli animali. Il caso è accaduto ad Acquedoloci, in provincia di Messina, dove sono stati trovati tre cuccioli chiusi in un sacco di plastica dietro al bagagliaio di un’automobile. Il proprietario del mezzo di 58 anni, è stato denunciato per il reato maltrattamento di animali ai sensi dall’articolo 544 ter del codice penale.

Secondo le indiscrezioni, i cuccioli avevano appena due mesi e sono stati visti per caso da un passante che passeggiava con il proprio cane che ha iniziato a tirare verso il mezzo. L’uomo ha così notato dei sacchi di plastica che si muovevano. A quel punto, insospettito dalla situazione, il passante si è avvicinato al mezzo, sentendo dei guaiti e dei lamenti provenire dall’interno del mezzo. A quel punto il testimone ha allertato il comando della polizia municipale che non si è presentata sul posto. L’uomo ha poi cercato di contattare persone residenti sul posto senza riuscire a risalire al proprietario della vettura.

In un post il testimone racconta di essersi messo in contatto con la moglie del proprietario: “La faccio scendere giù in un nano secondo, non potete capire cosa mi ha detto la moglie, persona apparentemente umile e molto conosciuta in questo paese… Mi disse: gioia mio marito è dovuto andare di corsa a togliere le mucche dalla strada e li ha lasciati un minuto qui!!!”.

Certo che chiudere i cani all’interno dei sacchi non è una cosa comune. I cuccioli erano ridotti allo stremo, spiega il testimone, indignato per l’assenza delle istituzioni che non sono intervenute sul posto. L’uomo ha poi contattato le associazioni animaliste locarli, Enpa, Qua la zampa e Sos amici randagi, che hanno poi denunciato l’uomo per maltrattamento.

I cuccioli erano due femmine e un maschio, senza microchip che presentavano segni di sofferenza respiratoria.

L’Enpa di Messina ha denunciato quanto accaduto con un post in cui ha scritto “che i cuccioli erano pronti ad essere gettati nella spazzatura”.

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