Incendio Pomezia, partono campionamenti su latte ed animali

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By Antonio Papa

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L’incendio dell’azienda Eco X di Pomezia ha comportato una serie di devastanti conseguenze sull’economia locale e non solo: le autorità preposte infatti hanno interdetto la vendita di ortaggi ed altri prodotti legati ad allevamento ed agricoltura del posto, ed anche i vertici scolastici dei comuni di Pomezia e dintorni hanno deciso di vietare l’utilizzo degli stessi nelle loro mense. Nel frattempo l’istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana (IZS) ha intenzione di procedere con l’attuazione delle necessarie misure di sicurezza attuando una serie di riunioni per discutere sul da farsi.

L’Osservatorio epidemiologico dell’IZS “ha ridisegnato la nuova area oggetto di indagine convenendo sull’utilizzo del latte ovi-caprino come matrice di origine animale come indicatore della contaminazione”, stando a quanto comunicato in una nota resa pubblica dalla Regione Lazio. Lo stesso Osservatorio epidemiologico ha ottenuto dall’anagrafe gli allevamenti situati nelle zone interessate dal disastroso rogo che ha divampato per alcuni giorni sul territorio del comune romano ed intende ora capire quali di queste strutture vanno assolutamente inserite nel piano di campionamento.

La nota della Regione Lazio prosegue: “In considerazione della necessità che gli animali concentrino nel latte eventuali sostanze nocive assunte, si è deciso di iniziare l’attività di campionamento del latte non prima di domani proprio per ridurre il rischio di eventuali falsi negativi”. E’ stato stilato anche un calendario apposito secondo il quale l’attività di campionamento verrà divisa nei seguenti modi: venerdì 12 maggio (1 campione), sabato 13 maggio (1 campione), da lunedì 15 maggio verranno prelevati 2 campioni di latte fino a venerdì 19 maggio per un totale di 12 campioni di latte.

In più sono state dettate le linee guida alle quali le Asl dovranno necessariamente attenersi, e secondo cui “le Aziende che non ricadono nell’area soggetta a restrizioni possono ottenere dall’Asl di competenza gli attestati necessari mentre le aziende che si trovano nell’area di restrizione potranno autocertificare il rispetto dei divieti dell’ordinanza sindacale, ovvero che gli animali non hanno avuto accesso al pascolo e sono stati alimentati con mangimi e foraggi non prodotti in loco o prodotti in loco prima del 5 maggio 2017 ed in ogni caso conservati al riparo dell’inquinamento. Si svolgerà lunedì prossimo un’ulteriore riunione per fare il punto della situazione sui campionamenti”.

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