Sarah Lily e Kate, inseparabili ‘vecchiette’: l’importanza del binomio anziani-animali

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By Antonio Papa

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Una bella storia giunge dagli Stati Uniti e coinvolge Sarah Lily e Katy. Si tratta di una anziana e del suo incrocio di barboncino. Entrambe hanno alcuni tratti in comune, ad esempio il fatto di essere ambedue di età non più verdissima. La donna conta ormai 90 primavere (portate bene, invero), la cucciolona invece di anni ne ha 12, e per essere un cane si trova perciò in terza età. Sia Sarah Lily che Kate hanno l’abitudine di svegliarsi di mattina presto verso le 7:00, e dopo una bella colazione si godono l’aria fresca e la tranquillità prima dell’insorgere del traffico e prima che il mondo cominci a vivere appieno la giornata.

La loro casa si trova in Ohio e le 24 ore le passano così, sempre in compagnia a prendersi cura l’una dall’altra. La nonnina, intervistata dalla stampa locale, afferma con grande tenerezza che Katy è una vera e propria benedizione: “Lo è perché mi tiene compagnia, è l’essere migliore che potessi avere al mio fianco. Essere anziani porta anche una grande paura di restare soli”. Entrambe formano una coppia molto affiatata e frequentano anche diversi amici. “Katy è anche molto intelligente, capisce le mie esigenze, ad esempio quando devo camminare con il bastone, che rappresenta per me uno strumento indispensabile”.

Marian Schuda, la dottoressa che tiene in cura Sarah Lily, esalta le qualità dal punto di vista medico che l’avere un animale domestico comportano: “Ho prescritto diverse altre volte a pazienti anziani il fatto di dotarsi di un cane o di un gatto in casa propria. I benefici della Pet Therapy sono ormai ben noti a tutti e poi gli animali possono aumentare l’interazione sociale e l’attività fisica degli anziani: quando non si è più giovani, muoversi diventa più che mai fondamentale”.

“Gli animali, al pari dei bambini, sono gli unici a poter tenere le persone anziane lontano dalle preoccupazioni che la loro età comporta”, dice il dottor Donald Mack del Wexner Medical Center dell’Ohio State University. E noi non possiamo che concordare.

 

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