La Spezia, maxi sequestro proteine animali: “Elevato rischio Mucca Pazza”

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By Antonio Papa

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Ben tredicimila tonnellate di sostanze contenenti proteine per animali trasformate, in gergo note anche come Pat, sono state poste sotto sequestro ieri dai carabinieri del Nas assieme all’ufficio antifrode delle Dogane a La Spezia. La merce alla quale sono stati apposti i sigilli ha un valore di mercato stimato in circa 6 milioni e mezzo di euro e si trovava stipata in 524 conteiner nel porto della città ligure. A questo epilogo si è giunti in seguito ad una approfondita indagine durante la quale ci si è avvalsi anche dell’ausilio dell’analisi del dna prelevato proprio da alcuni campioni di merce.

Se al loro interno ci sono tracce bovine la legge ne vieta nella maniera più assoluto il commercio, e questo a causa di precise norme igienico-sanitarie che intendono limitare al massimo gli eventuali rischi connessi alla diffusione del morbo della Mucca Pazza. I rischi per la salute di uomini ed animali sono enormi. I malintenzionati implicati nel traffico di sostanze illegali avevano escogitato un modo alquanto ingegnoso per farla franca, spacciando il tutto come concimi e mangime per animali da compagnia. In realtà tutta questa roba era destinata proprio ad essere usata nella produzione di mangime, ma come destinazione aveva ambienti quali le stalle o gli allevamenti industriali di animali da reddito.

Cosa che avrebbe poi comportato uno stretto contatto di tali sostanze con l’uomo, attraverso l’assunzione della carne macellata di bovini od ovini che a loro volta si sarebbero nutriti di queste sostanze. Il traffico sarebbe partito dalla Spagna ed avevano come meta provvisoria alcune località in provincia di Bologna per un ulteriore trattamento. Da qui poi sarebbero partite le spedizioni finali alla volta del sud-est asiatico e della Turchia. Le forze dell’ordine hanno denunciato nove italiani per reati di vario tipo come falso indotto, adulterazione di alimenti oltre che frode in commercio.

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