Punture d’insetto nel cane: quali sono i rischi?

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By Beatrice Masi

Cani, Salute dei Cani

punture di insetti al cane

Con l’arrivo dell’estate è sempre più facile notare come un numero maggiore di insetti pungono i nostri cani. D’estate soprattutto possiamo notare un incremento delle punture di insetto anche sull’uomo. Le fonti principali in questi accumulano insetti sono luoghi acquitrinosi umidi e con pozzanghere che sono il clima è l’habitat ideale per insetti che popolano le nostre campagne e abitazioni. Non è raro vedere un cani punti da insetti soprattutto di grosse dimensioni come api o calabroni. Se la puntura è sul corpo o sulla testa dell’animale, sarà facile notarla, mentre invece se è nascosta in punti addominali sarà di difficile individuazione. Dobbiamo agire sempre con prontezza e sangue freddo, perché il nostro cane potrebbe incorrere in uno shock anafilattico o una reazione allergica molto gravi e potrebbe aver bisogno dell’intervento immediato del veterinario. Seguendo queste semplici consigli potremmo scongiurare il peggio per il nostro animale.

Quali insetti possono essere pericolosi per il mio cane

LE API E LE VESPE:

Quando è estate le passeggiate in compagnia del nostro cane saranno sicuramente più faticose per via del caldo, ecco quindi che cercheremo dei punti per far abbeverare il nostro animale. Come molti sanno le api e le vespe adorano i punti da acqua perché possono abbeverarsi e quindi produrre più miele, ma allo stesso tempo Staremo invadendo il loro territorio e potremmo notare come in una fontanella pubblica le api provino a pungere che ci si avvicina. Se il cane proverà ad inseguirne qualcuna potremmo ritrovarci davanti una scena spiacevole. Ecco fatto il pizzico! Se la puntura d’ape al cane è sul labbro provoca dolore e infiammazione locale, più grave è se la puntura d’ape al cane è in bocca o sul naso.

Nel caso in cui il cane non fosse allergico ma la parte interessata si gonfierà potremmo utilizzare dei rimedi casalinghi:

  • acqua e limone per disinfettare e sfiammare
  • acqua e bicarbonato di sodio da tamponare sulla parte
  • succo di prezzemolo
  • buccia di banana strofinata
  • succo di pompelmo

Se ci troviamo davanti ad un soggetto allergico alle punture d’ape ci sarà il sostanziale pericolo di shock anafilattico e l’unica cosa da fare è portarlo immediatamente dal veterinario che somministrerà la dose di cortisone per sfiammare. Uno dei rimedi principali per soggetti allergici è l’epinefrina in modo da poterla somministrare all’animale non appena si verifichi lo choc anafilattico.

Il caso più grave, infine, è l’anafilassi che si manifesta subito dopo la puntura dell’insetto e può portare alla morte entro pochi minuti. I sintomi sono difficoltà respiratorie, vomito, diarrea, collasso, convulsioni e arresto cardiaco. L’anafilassi, come anche l’orticaria, è causata dalla reazione esagerata degli anticorpi al veleno iniettato dall’insetto con la puntura. I casi più gravi sono da trattare con adrenalina e corticosteroidi, aiutando il cane a superare la crisi e le convulsioni.

LE ZANZARE E I PAPPATACI

Le punture di zanzare in estate sono un continuo fastidio sia per gli esseri umani che per gli animali che sono costretti a trattarsi senza porre fine al prurito. Alcuni animali, inoltre, possono essere allergici al morso della zanzara ed in particolare alla sua saliva. In questi casi i sintomi possono variare da un prurito piuttosto intenso, con gonfiore ed arrossamento della zona, fino a portare dermatiti da stress e prurito. Lo shock anafilattico da morso di zanzara è molto raro ma l’animale può comunque procurarsi delle ferite assai profonde cercando di diminuire il prurito. Un altro aspetto da non sottovalutare è il morso della zanzara che trasmette la filariosi cardiopolmonare chiamata anche “dirofilaria immittis” che va ad infestare i polmoni e il cuore e molto difficile da debellare. Una volta punto l’animale le larve cresceranno al suo interno fino a viaggiare ai polmoni e al cuore.

Per quanto riguarda la Leishmaniosi come contrariamente viene detto viene trasmessa dal pappatacio e non dalla zanzare e può veicolare al suo interno la Leishmania infantum, un parassita molto pericoloso. I sintomi possono comparire anche dopo molto tempo, ed includono: dermatite, forfora, unghie distorte, lesioni sulle orecchie, perdita di pelo, dimagrimento e fuoriuscita di sangue dal naso, fino a gravi problemi renali, per poi arrivare a morte.

Per proteggere il nostro animale potremmo usare dei collari o delle soluzioni spotton anche naturali a base di olio di neem. Per il cane è possibile utilizzare degli antiparassitari più completi, che proteggono da pulci, zecche e zanzare. Alcuni antiparassitari che periscano bene fegato sono tossici per cui avremo sempre ricordarci di controllare se ne è legislativo è presente la permetrina prima di utilizzarli sul gatto.

B.M

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