Lav: “No alle pellicce da tutta Europa, in Italia invece…”

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By Antonio Papa

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La Lav, Lega Anti Vivisezione, pubblica sul proprio sito web ufficiale una nota nella quale ci aggiorna sulle ultime novità in tema di limitazione della produzione di pellicce. Una pratica industriale, questa, che richiede la sofferenza di migliaia di animali, se non di più, per meri quanto discutibili dinamiche estetiche.

Simone Pavesi, Responsabile Area Moda Animal Free, denuncia tutto questo in una nota. “Mentre il Parlamento Italiano dorme, ma soprattutto dormono l’On. Luca Sani (PD, Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera) e la Sen. Emilia De Biasi (PD, Presidente della Commissione Sanità al Senato), tenendo congelate da anni le nostre 3 proposte di Legge per vietare gli allevamenti di animali “da pelliccia”, la Commissione Europea ha già messo al bando gli allevamenti di cane-procione (commercialmente conosciuto come “murmasky”).  Infatti è stato inserito il Nyctereutes procyonoides (questo il suo nome scientifico) tra le Specie Aliene Invasive di interesse europeo, ossia le specie considerate dannose per la biodiversità perché oltre a non appartenere all’ambiente in cui vivono, sono antagoniste e/o dannose verso le specie autoctone”.

Finalmente l’industria delle pellicce potrà fermarsi

Parole che intendono far capire quanto questa tematica non venga evidentemente considerata importante. Almeno da chi si trova ai vertici governativi del nostro paese. Pavesi ricorda anche che mai prima d’ora questa lista aveva visto l’inserimento di una specie il cui interesse commerciale fosse ben noto. Ed ora le normative stilate dalla UE impongono il divieto di allevare animali che fanno parte delle cosiddette ‘Specie Aliene Invasive’. Questa cosa porterà ben presto alla chiusura degli allevamenti presenti nei paese dell’Europa del nord. La Lav esprime soddisfazione per tutto ciò, ovviamente. L’augurio però è che il divieto di allestire allevamenti di animali da pelliccia possa essere attuato per altri fini, e presto. “Per motivi legati all’etica e non soltanto per preservare la biodiversità”.

Ben presto anche il visone dovrebbe essere incluso in questa lista. Ad oggi è questa la sola specie di animali da pelliccia che viene allevata in Italia proprio per questo scopo. La cosa è già stata sottoposta al vaglio della Commissione Europea in un rapporto dedicato. Tante e varie sono le proteste contro la pratica di indossare pellicce, alcune davvero clamorose.

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