Setter salvato tra le fiamme di un incendio: caccia al proprietario

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By Gabriele

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Un setter (Pixabay)

Tra le fiamme dell’incendio che ha colpito la frazione di Cigliano nel comune di Pozzuoli, è stato ritrovato un setter da caccia. Il cane è stato probabilmente abbandonato dal suo padrone, ma è stato poi salvato grazie al coraggio e l’abilità dei vigili del fuoco che l’hanno soccorso. La vicenda è raccontata dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e l’assessore all’Ambiente della Città Metropolitana del Sole che Ride Paolo Tozzi. Entrambi hanno preso parte alle operazioni di spegnimento delle fiamme e salvataggio del povero setter.

Scrivono in una nota: “Chiameremo Fortunello il setter da caccia salvato dalle fiamme e vogliamo dire ancora grazie ai forestali della Città Metropolitana e ai Vigili del Fuoco di Pozzuoli che ieri hanno spento l’ennesimo incendio a Cigliano. Un grazie di cuore va in particolare al vigile del fuoco che ha salvato Fortunello rimasto intrappolato tra le fiamme e destinato a morte certa”.

Sottolineano Borrelli e Tozzi: “Il cane ci hanno detto appartiene a un cacciatore che stiamo ancora cercando di rintracciare. Se sarà confermata l’identità del padrone sarà la dimostrazione anche di come siano vigliacchi certi padroni cacciatori bravi solo a sparare a animali indifesi. Noi non siamo come gli amministratori del Trentino. Noi gli animali li salviamo e non li uccidiamo”. L’intervento infatti è avvenuto “anche se il setter, visibilmente spaventato, ha morso uno dei soccorritori che ha dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale”.

Le richieste della Lav

Nei giorni scorsi, la LAV ha denunciato ai presidenti delle Regioni italiane il numero incalcolabile di animali rimasti vittime di roghi. Nelle missive si chiede il rispetto dell’articolo 19 della Legge sulla caccia. In esso di parla della piena facoltà per i governatori di annullare l’apertura della stagione della caccia. Un provvedimento che, alla luce dei disastri vissute nelle ultime settimane, la LAV ritiene indispensabile per non porre in una situazione di estremo disagio varie specie di fauna selvatica. “Particolari situazioni climatiche ambientali, malattie od altri fattori di eccezionalità renderebbero possibile vietare alle doppiette di sparare – fa sapere Massimo Vitturi, responsabile dell’Area Animali Selvatici della Lav – ed anche la situazione legata agli incendi è compresa in questo novero”.

L’Italia brucia, quanti incendi

In particolare si è parlato molto dei roghi sul Parco del Vesuvio ed in diverse zone di Roma, oltre che della Calabria e della Toscana. Ma il fuoco si è propagato anche altrove nella nostra Penisola. Ci sono infine anche casi più isolati, nei quali però gli animali finiscono comunque col pagare il prezzo più alto. L’ultimo grave incendio si è sviluppato domenica scorsa nel frusinate, divorando i Monti Ernici a Vico nel Lazio. Ancora una volta, coinvolti animali.

GM

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