Gigantesca tartaruga morta si spiaggia in provincia di Salerno, stupore tra i bagnanti

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By Antonio Papa

Non solo Cani e Gatti

Una tartaruga di grosse dimensioni ha suscitato ammirazione e stupore al tempo stesso tra i bagnanti di una spiaggia di Torrione, in provincia di Salerno. L’animale è comparso all’improvviso, purtroppo già morta, sulla riva. Ben presto sono state allertate le autorità del caso, ed è accorso anche Alfredo Riccio, vice presidente nazionale della Dpa Onlus (Difesa Protezione Animali), con una sua collaboratrice. Riccio ha confermato di aver ricevuto diverse segnalazioni tutte in contemporanea da numerosi bagnanti: “Abbiamo anche assistito ad un maldestro tentativo di spostare il corpo della tartaruga riportandolo al largo. La cosa non ha avuto successo dal momento che la corrente l’ha riportata di nuovo a riva. Noi abbiamo poi chiamato la Capitaneria di Porto che ha provveduto a prendere in custodia la carcassa”. L’area del ritrovamento è stata anche transennata fino a quando non è giunto sul posto del personale qualificato. Si attendono ora gli esami ai quali il corpo della tartaruga sarà sottoposto per tentare di capire cosa possa aver ucciso l’animale.

Tartaruga morta, anche a Catania numerosi avvistamenti nei mesi scorsi

Un’altra brutta notizia che ha riguardato sempre le tartarughe si era verificata poco meno di due mesi fa in provincia di Catania. Qui numerosi esemplari di tartarughe marine sono state a loro volta trovate morte lungo la costa. In due mesi fino ad allora sono state ben 28 le tartarughe ritrovate senza vita, come comunicato dalla locale sezione dell’ENPA. Sotto accusa la pesca intensiva, nella quale si fa uso di ami da pesca e reti tali da uccidere in poco tempo gli animali, ma anche l’inquinamento delle acque. I sacchetti di plastica e simili in particolare creano inconvenienti spesso fatali per questi pacifici rettili.

Invece sempre in provincia di Salerno nello scorso mese di giugno era stato trovato un nido con addirittura 75 uova di tartaruga Caretta caretta. Il tutto era stato immediatamente messo in sicurezza per garantire l’incolumità delle uova. La cosa aveva comportato un doppio record: oltre ad essere il nido più grande mai trovato infatti era stato anche il più precoce, con la schiusa avvenuta a metà agosto.

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DPA Difesa Protezione Animali Onlus

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