Cieco ed abbandonato, torna a vivere grazie alla sua nuova famiglia

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By Antonio Papa

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La felicità sembrava non potesse più entrare a far parte della sua vita. Per Oreo però le cose sono improvvisamente cambiate, ed in meglio. Lui è un bel cagnolone affetto purtroppo da cecità. E dopo la morte de suo vecchio padrone era sopraggiunta proprio la malattia che lo ha privato della vista. Un glaucoma inguaribile ha costretto i medici veterinari ad asportargli entrambi gli occhi. Inoltre, in questa situazione tanto inaspettata quanto drammatica, Oreo rischiava di finire in un canile. Solo ed abbandonato da tutti.

Per fortuna una famiglia lo ha visto, si è accorto di lui e ha provato tanta pietà. Al punto da decidere di adottarlo e di portarlo a casa con se. Togliendolo dal rischio di dover vivere il resto dei suoi giorni tra gli stenti. Questi benefattori già possedevano un altro cane, Doc Holiday, il quale ha subito fatto sentire Oreo a casa. La vicenda è successa negli Stati Uniti, ed i nuovi proprietari di Oreo, Matt e Stephanie, parlando con grande entusiasmo del loro nuovo amico a quattro zampe. I due erano venuti a conoscenza di Oreo dall’addestratore del loro quattrozampe.

Cieco ma felice, la bella storia del cane Oreo

“Ci eravamo accorti che oltre ad essere cieco, questo povero animale stava vivendo anche un grande disagio interno. Soffriva infatti di un disturbo legato all’ansia da separazione. La sua vita è stato improvvisamente sconvolta, non ha più potuto vedere il padrone con cui aveva vissuto da anni. E la cosa gli ha causato un grave contraccolpo. Matt e Stephani non hanno figli, e perciò in casa loro c’è parecchio spazio. Matt aveva anche piazzato delle telecamere in casa per vedere come si comportasse Oreo.

E ha scoperto che piangeva per tutto il tempo. Uno specialista ha consigliato loro di somministrare a questo povero cucciolone dei farmaci contro l’ansia. E li ha consigliati di far abituare il quattrozampe a restare solo poco per volta. Aumentando gradualmente il periodo in cui lasciarlo senza nessuno attorno: “L’obiettivo era fargli capire che saremmo comunque tornati per lui”. E così nel giro di sei mesi si è passati da 5 minuti a sessioni di 5 ore. Oreo ha saputo superare il proprio trauma, grazie anche a Doc Holiday. La sua presenza si è rivelata fondamentale, e quest’ultimo gli fa anche da guida.

A.P.

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