Era totalmente congelato, sommerso dalla neve: lo aveva condannato ad una morte atroce

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By lotta75

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Ha voluto fargli del male con un gesto estremo e crudele che ha sollevato un’ondata d’indignazione a Yakutsk, in Russia.

Ha bagnato il suo cane e lo ha poi lasciato nella sua cuccia, all’esterno, a ben -32° sotto zero. Quando i volontari son giunti sul posto, il povero animale era ancora vivo e piagnucolava, implorando aiuto. Il cane era quasi del tutto congelato e riusciva a malapena a muovere una zampa e gli occhi che comunicavano solo terrore allo stato puro.

“Non mi potrò mai dimenticare il suo sguardo”, ha commentato un volontario, chiedendosi come si possa arrivare ad un gesto così orribile nei riguardi di un essere indifeso, condannandolo ad una morte atroce. “Avete mai visto un uomo che vuole vivere ma che sta morendo?”, ha poi aggiunto il soccorritore per raccontare l’esperienza raccapricciante alla quale ha dovuto assistere.

Il povero animale è stato soppresso per alleviare la sua sofferenza, nonostante i volontari abbiano cercato di salvarlo in tutti i modi. Per rendere giustizia al quella femmina bianca, è stata avviata una petizione online che ha ottenuto 10mila firme. Un deputato Sergey Boyarsky, si è interessato al caso, in quanto, secondo quanto dichiarano gli attivisti, in diverse occasioni, alcuni testimoni avevano segnalato il proprietario dell’animale per casi di maltrattamento. Ma in nessun caso, la polizia è intervenuta o ha fatto qualcosa nei riguardi del padrone. Boyarsky, colpito dalla crudeltà del fatto, ha così deciso d’intraprendere una causa contro il proprietario degli animali. Tuttavia, annunciano gli attivisti, una causa sarà presentata anche nei riguardi delle autorità che non hanno mai fatto niente per evitare questa tragedia annunciata.

Nella petizione, gli animalisti hanno ricordato come questa perversione, questa violenza sadica nei riguardi di una creatura innocente si riveli pericolosa: “Un giorno potrebbe capitare a vostro figlio”. Alcune azioni non possono lasciare indifferenti e l’intensità della sofferenza alla quale è stata condannata a morte questa cagnolina rimbalza in rete in tutto il mondo e richiama ogni singolo individuo alle proprie responsabilità etiche e morali: la condanna di queste azioni deve essere unanime e non trova giustificazioni in nessuna cultura.

C.D.

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