Animali domestici: sono amati da tutti tranne che dalla politica

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By Gabriele

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(Pixabay)

Animali domestici: come mai cani e gatti sono amati da tutti tranne che dalla politica, il dibattito e le polemiche per i mancati tagli.

Michela Vittoria Brambilla, deputato di Forza Italia e presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente, lo zoo-antropologo Roberto Marchesini e il comico Saverio Raimondo sono stati gli ospiti della trasmissione di SkyTg24 “Hashtag24 – L’Attualità condivisa”, ideata e condotta dal vicedirettore di Sky TG24 Riccardo Bocca.

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Niente tagli per i proprietari di animali: è polemica

Il conduttore ha parlato di “amore incondizionato” e “passione che diventa stile di vita”. Vengono poi portati ad esempio casi di fedeltà di animali domestici legati all’uomo, come quello dei cani di Andria che hanno atteso il loro proprietario ricoverato in ospedale. In trasmissione viene messa in luce la linea sottile che esiste tra atteggiamento morboso e desiderio di compagnia. L’altra faccia della medaglia sono poi i maltrattamenti, la crudeltà, gli abbandoni. Peraltro, la spesa annua – tra cibo, accessori, abbigliamento – per gli animali domestici ormai supera i 2 miliardi di euro.

Tra le realtà messe in evidenza, anche il fatto che nonostante questo amore per gli animali, a livello politico poco viene fatto per i quattro zampe. Riccardo Bocca ha inviato una videolettera a Claudio Borghi, presidente della Commissione bilancio, che riguarda la bocciatura di emendamenti per ridurre il carico fiscale sui proprietari di animali domestici. Chiedeva Bocca se la scelta della maggioranza fosse “in sintonia con quei milioni di italiani che giorno dopo giorno costruiscono un rapporto affettivo, intimo, inscindibile con le proprie bestiole, e che certo non considerano questi animali un bene di lusso”. Quindi evidenzia l’urgenza di “un passo in direzione opposta che agevoli sia la vita di chi accoglie a casa propria un animale, sia quella delle bestiole stesse”. La replica è stata: “Purtroppo non basta l’idea, occorre trovare le fonti di finanziamento. Se un emendamento non le indica sono costretto a dichiararlo inammissibile”. Come stiano le cose non è chiaro: l’unica certezza è che anche stavolta si è persa una grande occasione.

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