Bari, uomo costringe centinaia di cani a combattere e morire

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By Antonio Papa

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Canile ©Getty
Canile ©Getty

Un uomo è stato rinviato a giudizio a Bari per aver sottoposto ad una lunga serie di maltrattamenti centinaia di cani. Il responsabile, un 57enne, avrebbe causato in questo modo la morte di altrettanti quattrozampe, rinchiusi in un recinto e privati di cibo ed acqua, attuando tale barbara pratica per anni. I reati che gli sono stati contestati sono quelli di maltrattamento ed uccisione di animali e di invasione di terreno.

Il Tribunale monocratico del capoluogo pugliese ha dunque cominciato il procedimento nei confronti di questa persona, originaria del Comune di Santeramo in Colle, nel quale si sono costituiti parte civile L’ENPA e l’ANPA.

Il tutto sarebbe accaduto tra il 2008 ed il 2014, con una indagine approfondita da parte del Corpo Forestale dello Stato in seguito alla quale è stato appurato che l’imputato ha preso possesso in maniera indebita di un terreno assolutamente non di sua proprietà, creando al suo interno una vera e propria arena dove destinare dei cani randagi, prelevati a centinaia dalle strade, per farli combattere tra di loro tenendoli esposti a vento, freddo e pioggia e ad un altissimo rischio di contrarre malattie. Infatti i poveri cani erano sporchi di fango e privi di qualsiasi riparo.

I proprietari del suolo occupato si erano accorti di questa invasione del loro terreno provvedendo a regolare denuncia. In seguito a ciò, 44 cani vennero salvati e trovarono riparo in un canile. Intanto anche alcuni esponenti dell’amministrazione comunale di Santeramo in Colle risultano indagati per eventuali responsabilità nella vicenda. E le notizie terribili sembrano non avere mai fine.

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