Bocconi avvelenati: da Barletta una nuova drammatica denuncia

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By Gabriele

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Bocconi avvelenati

I casi si moltiplicano: bocconi avvelenati e altre esche letali preparate con cura da individui insospettabili. Accade questa volta a Barletta, in Puglia. Appena un mese fa, avevamo denunciato la morte di tre cani padronali, con microchip, che sono stati avvelenati. E’ avvenuto a Laureana Cilento e uno dei tre cani presentava schiuma azzurra sul muso. A Barletta invece il caso è stato denunciato da Giusy Del Salvatore sul portale Barlettanews: “Una morte orribile anticipata da convulsioni, spasmi, vomito, incontinenza, difficoltà respiratorie e coma”.

A perdere la vita è stato il suo cane e la giovane blogger non si dà pace: “Nel giro di 24 ore ho perso un amico, un insostituibile compagno di avventure che con il veterinario e la mia famiglia ho disperatamente tentato di salvare, pur sapendo che ogni tentativo sarebbe stato vano”. Una storia, dunque, che andava raccontata anche e soprattutto per sensibilizzare sul tema. Perché l’informazione e la denuncia sono le uniche armi a disposizione contro chi compie questi vili atti. Intanto, il  Nucleo di Vigilanza IFAE, dopo aver appreso l’accaduto,  ha spiegato che intensificherà i controlli.

Stando al racconto di Giusy Del Salvatore, il caso del suo cane non è un’eccezione. Nella zona di Fiumara-Pantaniello sono tanti purtroppo gli episodi simili. Per questo chiede di rompere il muro del silenzio intorno a queste vicende, poiché “un animale domestico può lasciare i suoi escrementi su strade, marciapiedi o terreni privati. Questo non è tollerabile ma non è colpa sua”. Allo stesso tempo, “un animale selvatico può danneggiare terreni, raccolti o proprietà private. Sicuramente non è tollerabile ma non può essere un pretesto per agire illegalmente”.

Misure di prevenzione e normativa

Se si vogliono salvaguardare le proprie proprietà, bastano semplici misure di prevenzione, che sono di due tipi: recinzione metallica sorretta da paletti metallici o in legno oppure muretto di sostegno in calcestruzzo con sovrastante rete metallica. Inoltre, vi è la legge sulla caccia 157/92 art. 21 che espressamente vieta e sanziona l’uso di veleni sui terreni agricoli. Ci sono inoltre delle norme sanitarie in materia, anche queste prevedono multe salate.

Abbiamo poi un provvedimento ad hoc, denominato “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°164 del 15 luglio 2017. E da quasi dieci anni, infine, la Lav si batte per una legge organica in materia. Nel frattempo, l’invito è a educare gli animali a non raccogliere cibo da terra e fargli indossare la museruola.

 

GM

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