Denuncia abusi contro mucche da macello, veterinaria ASL minacciata

Foto dell'autore

By Antonio Papa

News

FOTO – screenshot

Roberto Bennati, vicepresidente della LAV, Lega Anti Vivisezione, ha pubblicato una lunga nota nella quale segnala l’ennesimo caso di abusi e violenze ai danni di animali, grazie anche al servizio mandato in onda dalla trasmissione di Rai 2 ‘Animali come noi’. Migliaia di mucche destinate al macello vengono sottoposte ogni giorno a delle sevizie crudeli ed immonde, senza alcuna motivazione plausibile. E parecchie volte risultano ammalate o gravemente ferite, senza neanche la forza per camminare e trascinate a forza per questo motivo.

‘Animali come noi’ ha però segnalato un caso in particolare avvenuto a Ghedi, nel Bresciano, e che ha dell’aberrante: una veterinaria che ha denunciato tale, inaccettabile situazione alla propria ASL di riferimento ha subito per questo motivo delle minacce ed anche un provvedimento disciplinare. A quanto pare se qualcuno vuole fare rispettare le leggi esistenti non lavora bene, e si preferisce invece procedere come se fossimo in uno stato barbaro ed incivile, che garantisce al contrario l’impunità a coloro che si macchiano di tali, efferati atti.

“Il titolare del macello ha sempre detto che i veterinari gli consentivano di trattare gli animali in quel modo – scrive Bennati – come è possibile che un medico veterinario tolleri tali abusi o si renda attivo nel promuoverli? Come si concilia questo comportamento con il codice deontologico dei medici veterinari?”

“Abbiamo chiesto più volte il Commissariamento della Asl di Brescia e continuiamo ad aspettarci provvedimenti disciplinari nei confronti di questi medici veterinari, che per di più sono stati condannati per maltrattamento di animali: due anni di reclusione per uno dei medici e un anno e 6 mesi per l’altro veterinario. Il Sindaco di Ghedi, cognato del titolare del macello, ancora non si occupa dei cittadini e ha permesso la riapertura del macello senza colpo ferire”.

E nonostante le forze dell’ordine intervengano anche con pugno chiuso per sventare simili situazioni del tutto ingiustificabili, ancora molto bisogna fare per migliorare lo stato delle cose, “ma il sistema veterinario non è del tutto efficiente e per una parte di esso va tutto bene”, conclude Bennati. I cosiddetti ‘macelli dell’orrore’ sono presenti purtroppo a decine se non di più, e l’ultimo caso si è verificato in Belgio, ma l’epilogo è stato positivo stavolta.

Impostazioni privacy