Il gatto Fausto muore a San Silvestro: “Infarto a causa dei botti”

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By Gabriele

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Fausto
(Facebook)

Resta caldo il tema dei botti di Capodanno e le conseguenze che questi possono avere sui nostri amici animali. Purtroppo le ordinanze spesso servono a poco. Ci ha provato anche l’amministrazione Raggi quest’anno, con uno stop di 48 ore a cavallo tra 31 dicembre e primo gennaio. Invece, ancora una volta, ci troviamo a fare i conti con un bilancio molto grave. E con vicende terribili, come quella che arriva da Rovigo e che riguarda il gatto Fausto. La denuncia è di Una Rovigo, associazione il cui acronimo sta per Uomo, natura, animali.

Sono loro a gestire l’oasi felina della città e a denunciare su Facebook: “Purtroppo il 2018 è iniziato con una bruttissima sorpresa per noi, stamattina in oasi abbiamo trovato il nostro Fausto morto”. I volontari dell’associazione sembrano avere pochi dubbi: Fausto è stato ucciso dai botti di Capodanno. Il suo cuore, spiegano, non ha retto allo choc di quelle forti deflagrazioni.

I volontari che lo accudivano spiegano in sostanza che il micione stava bene: “Era intatto. Pelo bello, musino pulito, nessun segnale di malessere, come del resto non ce n’erano stati nei giorni scorsi. Dalle foto in archivio si vede quanto fosse sempre goloso e vorace, era stato timidissimo per quasi dieci anni e poi , all’improvviso, aveva deciso di aprire il suo cuore a Rossella due estati fa e da lei si faceva coccolare e spazzolare con grande gioia”.

“Il suo cuoricino non ha retto”

L’unica causa della morte di Fausto, dicono senza ombra di dubbio, è stato un infarto. E il fatto che questo sia avvenuto nella notte di San Silvestro fuga anche i dubbi su cosa lo abbia provocato: “Temiamo che il suo cuoricino non abbia retto, che si sia spaventato troppo, rifugiarsi nella casetta del cibo non è bastato a sopportare quel fracasso assurdo”, concludono i volontari. Intanto, sempre Una denuncia lo smarrimento di un gatto di due anni, nella zona del Polesine. La proprietaria lancia un appello e anche qui l’ipotesi è che la fuga del felino sia stata provocata dalla paura dei botti.

Insomma, ancora una volta gli appelli sono serviti a poco. Le associazioni animaliste da anni chiedono che i botti vengano messi al bando. La Lega Nazionale Difesa del Cane ha lanciato ad esempio la campagna #buttaibotti sul web. Gli esperti continuano a dare consigli. Ma forse basterebbe soltanto un po’ di buon senso. Stelle colorate e fuochi luminosi fanno ugualmente scena, ma non spaventano nessuno.

 

GM

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