Legano il cane e gli danno fuoco perché abbaiava troppo

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By lotta75

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Giako, cane dato alle fiamme

Una scena raccapricciante a San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi in Puglia dove un povero cane è stato vittima dell’ennesimo caso di crudeltà

Una crudeltà inaudita, un gesto terrificante e senza pietà che solleva nuovamente il tema dell’inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali.

Un esemplare di husky è stato dato alle fiamme. L’esemplare di nome Giako era stato affidato dal proprietario ad alla nonna per farle compagnia. Evidentemente il cane dava fastidio a qualcuno perché abbaiava troppo. Infatti, nel corso delle ultime settimane erano stati inviati dei biglietti con delle minacce nei confronti dell’animale perché appunto abbaiava.

Infine, il gesto ignobile. Il cane è stato legato dietro un armadietto sul balcone, cosparso di benzina e dato alle fiamme.
Secondo la ricostruzione dei fatti, il figlio della signora a cui era stato affidato Giako è stato chiamato d’urgenza dai vicini di casa. Sul posto, si è trovato dinanzi ad una scena terrificante. Il cane era avvolto dalle fiamme ed era incastrato dietro l’armadietto. Immediato l’intervento dell’uomo che ha cercato di spegnere le fiamme con acqua, mentre i vicini hanno chiamato i vigili del fuoco.

Il cane è stato salvato non senza aver riportato ustioni e ferite gravi. Infatti, oltre le escoriazioni ha lesioni facciali e l’occhio destro rovinato dal fuoco. Per fortuna è fuori pericolo di vita. A diffondere la notizia del povero Giako, il veterinario che lo ha preso in cura, Pietro De Rocco.
De Rocco ha pubblicato un post con le immagini del cane ustionato, raccontando quanto accaduto e commentando “una scena da brivdo”.

Sul posto si sono presentati anche i carabinieri che hanno avviato un’indagine. Al momento dell’accaduto, in casa erano presenti l’anziana donna che stava riposando in compagnia della badante. Il cane era nella sua cuccia in balcone. Sembra che qualcuno abbaia lanciato degli stracci cosparsi di benzina data alle fiamme.

Il pericolo è che l’incendio poteva diffondersi e avvolgere la casa.

“Pene da inasprire verso chi maltratta gli animali garantendo maggiore tutela e rispetto a fatti gravi non ancora adeguatamente perseguiti”. Tuona Alfonso De Liguori, rappresentante locale di Animalisti Italiani onlus, commentando la vicenda.

“Un crimine efferato. Pretendiamo una risposta ferma da parte delle istituzioni. La mia associazione si costituirà parte civile. Abbiamo immediatamente chiamato il dr. Pietro De Rocco, che ha prestato le prime cure all’animale, per sincerarsi sulle attuali condizioni di salute. Questo atto criminale avrebbe potuto provocare danni ancora più gravi se i vicini non avessero chiamato i soccorsi. Il giovane padrone del quattro zampe appresa l’inquietante notizia ha fatto sapere che tornerà dall’Olanda, dove lavora, per potarselo via con sé. Lo aveva affidato temporaneamente alla nonna, come fido compagno, visto che gli era stata negata la possibilità di alloggio con animale a seguito. La famiglia aveva ricevuto diverse minacce di morte rivolte al cane, poi il tragico epilogo”.
De Liguori assicura che “daremo battaglia perché davanti a questi episodi ci sia una risposta concreta da parte del legislatore”, rinnovando l’appello “al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per aumentare le pene per i reati commessi in danno degli animali. Questa ennesima storia di crudeltà deve servire a tutti per renderci conto che siamo arrivati al limite”.

C.D.

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