Mimì ha trovato finalmente casa: la sua vicenda finì in Tribunale

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By Gabriele

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Ludovica Salamon tra i suoi cani (Facebook)

Era arrivato davanti ai giudici il caso di Mimì, l’esemplare di Irish Wolfhound strappata alla famiglia che l’aveva adottata. La vicenda viene ricostruita da Leccesette.it. Si tratta di un esemplare davvero formidabile nella caccia all’esca. Nella questione un ruolo importante era stato giocato dall’allevatrice Ludovica Salomon, la quale si è sincerata delle condizioni della cagnolona. Quindi ha scelto di lasciare Mimì con Massimo De Guz e Valeria Lucatello, la coppia che aveva fatto  del proprio meglio per il benessere dell’animale.

La vicenda inizia alcuni mesi fa, quando Ludovica Salamon, proprietaria dell’allevamento di Irish Wolfhound più importante d’Europa, aveva affidato la piccola ad un amico, avvocato leccese. Questi, non riuscendo a gestire Mimì, l’aveva a sua volta affidata alla famiglia di Massimo De Guz e Valeria Lucatello. La Salamon, non sapendo nulla di questo passaggio di consegne, quando lo ha appreso ha chiesto la restituzione del cane. Una tegola per la nuova famiglia di Mimì.

Si passa alle carte bollate e si finisce davanti a un giudice, che dà ragione a Ludovica Salamon, imponendo la restituzione dell’animale all’avvocato. Partono così le petizioni online, che hanno un vasto rilievo mediatico un po’ in tutta Italia. Arrivano anche davanti agli occhi dell’allevatrice che decide così di appurare le reali condizioni del cane. Quindi fa prevalere le ragioni affettive e concede che Mimì resti con Massimo De Guz e Valeria Lucatello, con l’unica condizione che venga sterilizzata. L’Irish Wolfhound è infatti un esemplare che ha un valore di mercato molto alto e l’allevatrice vuole evitare che nascano cucciolate, vendute clandestinamente.

I nuovi proprietari si recano quindi a Sant’Alessio con Vialone, in provincia di Pavia, sede dell’allevamento di Ludovica Salomon, per far sterilizzare Mimì. Soddisfatta Valeria Lucatello, che parla di “un viaggio faticoso per entrambe ma per me molto costruttivo”.  Poi aggiunge: “L’intervento è andato benissimo e già dopo poche ore la cagnolona trottava nei campi”.

La gioia dei nuovi proprietari di Mimì

La nuova proprietaria di Mimì racconta ancora: “Ho conosciuto la dottoressa Ludovica Salamon, era felice di rivedere Mimì e l’ha abbracciata con vero sentimento; mi ha raccontato la sua storia fin dalla nascita in Inghilterra e, dopo l’intervento, abbiamo parlato a lungo e mi sono fatta un’idea molto diversa da quella che avevo prima di partire. L’avevo vista solo in foto e mi era sembrata una donna dura e forse superba ma mi sono bastati i tratti del viso così espressivi e i suoi sorrisi mai di circostanza, per cambiare completamente opinione”.

Valeria Lucatello conclude: “Mi sono trovata di fronte una donna vera, con un carattere molto forte ma con un enorme sensibilità, fortemente legata ai suoi animali; una donna con pochi fronzoli, quasi d’altri tempi, concreta e molto autentica, qualità che oggi si trovano sempre meno in persone che vivono solo per apparire e che forse hanno troppo tempo a disposizione. E ancora, mi sono trovata di fronte una veterinaria, capace e con grande esperienza: l’ho guardata a lungo mentre trattava altri cani e si rivolgeva ai loro famigliari: determinata, competente e capace di trasmettere loro sicurezza. Grazie dottoressa Salamon da parte mia e della ‘nostra’ Mimì”.

Le fa eco il marito, Massimo de Guz: “Nell’attesa che si arrivi ad una conclusione con l’Ufficiale Giudiziario, il cui intervento è già stato sospeso un volta, ringrazio sentitamente la dottoressa”. L’uomo le porge le scuse “per qualunque danno le sia stato arrecato da questa triste vicenda. Siamo felici che il benessere di Mimì abbia trionfato rispetto alla sentenza di un Tribunale”. Questo, conclude, “certamente fa onore alla dottoressa Salamon e testimonia la sua riconosciuta e incondizionata passione per gli animali”.

GM

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