Picchia a morte il cane: intervengono i vicini che lo salvano

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By lotta75

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Punisce il cane picchiandolo quasi a morte

Presa a calci perché si era allontanata da casa. Un maremmana, forse dall’indole un po’ fuggiasca, è stata punita in questo modo brutale dal padrone.

Non appena si è accorto che la cagna si era allontanata, l’uomo è andata a cercarla per strada e quando l’ha trovata l’ha punita nel peggiori dei modi, scagliando tutta la sua rabbia sul povero animale.

Il cane è stato preso ripetutamente a calci, fino a quando non è caduto a terra. Il padrone, ormai accecato dalla rabbia, ha proseguito, tirandole le orecchie e trascinandola. Allertati dai lamenti del povero esemplari, alcuni residenti sono scesi per strada e hanno subito chiamato i carabinieri, i veterinari e un’associazione animalista.

“Ho preso una coperta per coprirla. Ma se non era per i carabinieri, finiva a rissa. Il proprietario stava alzando le mani al veterinario e urlava con noi perché il cane era suo e quindi poteva fare ciò che voleva. E’ stato proprio suo figlio a picchiarlo perché era scappato da casa”, racconta una vicina di casa.

Il proprietario, preso in flagranza di reato è stato denunciato per maltrattamento di animali. Il cane è stato prelevato e trasferito presso il canile comunale di Castelvetrano, dove ha ricevuto le prime cure.

Fortunatamente, pare che la cagna stia bene anche se palesa dolori alle orecchie.

Come riporta castelvetranonews, la vicina che ha dato l’allerta, ha raccontato di essersi in un primo momento affacciata al balcone con il marito, per incitare il padrone a smettere. In attesa dei Carabinieri, altri vicini sono scesi per strada, armati di bastoni per cercare di fermare la furia dell’uomo.

Purtroppo, nella provincia di Trapani, episodi di violenza e crudeltà sugli animali sono all’ordine del giorno. Non solo la Sicilia si classifica come la regione che registra il maggior numero di casi legati alla zoomafia per i reati sugli animali ma anche per il randagismo, abbandoni e maltrattamenti.

“Da diverso tempo assistiamo ad atti di violenza sugli animal. Avvelenamenti sevizie e maltrattamenti sono diventati pane quotidiano. Anche il randagismo è un fenomeno molto diffuso che non si riesce ad arginare, nonostante l’impegno di associazioni locali che si spendono per tentare di risolvere il problema. Chiediamo ad alta voce controlli serrati e pene severe per tali malfattori”, ha dichiarato Eliana Signorello presidente dell’associazione animalista Laica, commentando l’episodio di Castelvetrano.

Purtroppo come emerso dalla condanna ad un uomo che ha ucciso a calci il proprio cane, ad un anno e 9 mesi di reclusione, in questi casi, gli autori del gesto non finiranno mai in carcere, in quanto per le condanne al di sotto dei tre anni, è prevista la commutazione della pena ai servizi sociali com’è stato per il caso di Angelo, il cane impiccato e ucciso a bastonate a Sangineto, diventando il vessillo della lotta animalista per l’inasprimento delle pene iin materia di reati sugli animali.

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C.D.

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