Polpette per uccidere i cani: scatta l’allarme a Sanremo

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By Gabriele

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Polpette avvelenate lungo la ciclabile di Sanremo, tanti cani a rischio.

L’allerta è stata lanciata dall’Enpa attraverso la propria pagina Facebook: a Sanremo, alcuni bocconi avvelenati sono stati ritrovati lungo la ciclabile dal proprietario del chiosco che affitta le biciclette. Si tratta nello specifico di tre polpette, ma non è detto che possano esserci altre esche che potrebbero risultare letali. Per questo l’Enpa lancia un appello: “Non perdete d’occhio il vostro cane. Già avvisato il servizio Asl. Prestate attenzione anche nei prossimi giorni”. L’uomo che ha scoperto le polpette avvelenate in Via Nino Bixio stava portando a spasso il proprio cane. Del ritrovamento sospetto sono stati avvertiti i carabinieri della compagnia di Sanremo.

Rabbia dopo la scoperta delle polpette avvelenate

Immediata è salita l’indignazione della Rete, dopo la scoperta delle tre polpette avvelenate. In centinaia hanno infatti condiviso il post dell’Enpa e un utente chiede: “Ma è possibile davvero risalire ai responsabili? Chi ha trovato le polpette può richiedere di farle visionare a qualche organo competente?”. C’è poi chi ricorda: “L’avvelenamento di animali tramite bocconi avvelenati è perseguibile per legge ed è reato penale con pene dai 6 mesi ai 3 anni”. Quindi aggiunge: “Io onestamente spero di non trovarmi mai davanti uno di questi personaggi che si permettono di giocare con la vita”. In tanti in queste ore parlano di “atto disumano” e taggano nei commenti i loro amici per allertarli circa il rischio purtroppo esistente.

Polpette avvelenate: i precedenti in Liguria

Nei mesi scorsi, in Liguria, erano purtroppo emerse vicende simili, che avevano indignato l’opinione pubblica. Sarebbero stati dei wurstel ripieni di aghi a uccidere Cesare, un meticcio che viveva a Rapallo, dove la popolazione ora si mobilita. Appena prima erano stati trovati bocconcini di pollo con chiodi e puntine in via Ghizolfo. Poi erano arrivate le polpette con gli ami da pesca, rinvenute a parco Casale. Quindi ancora esche di ogni tipo e spugne fritte. Stessa situazione a Genova, dove la scorsa estate era esploso il caso ‘spugne fritte’: si tratta di esche fatte con pezzettini di spugna fritti come se fossero alimenti. Queste nell’intestino si gonfiano, causando blocchi e la morte dell’animale. Se ne sono avvistate molte, da Sturla a Cornigliano, da Quezzi a Rivarolo, e i casi sembrano destinati a moltiplicarsi.

GM

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