Roby, l’angelo del cimitero, ucciso dalla cattiveria umana – FOTO

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By Gabriele

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Roby (Facebook)

I casi si moltiplicano: bocconi avvelenati e altre esche letali preparate con cura da individui insospettabili. Era successo nei giorni scorsi a Lecco. Un altro caso simile il mese scorso a Barletta. Ora l’ennesima vicenda gravissima arriva da Noto in Sicilia. La vittima è il povero Roby, il cane ‘custode’ del cimitero cittadino. Il cane è stato ucciso qualche giorno fa, ma solo ora la vicenda diventa di pubblico dominio. Qualcuno infatti non ha voluto dimenticare Roby, peraltro ucciso dalla stessa mano che 48 ore prima aveva ucciso un altro randagio.

Così, è nata una mobilitazione popolare, che ha coinvolto cittadini e associazioni animaliste, tutti dalla stessa parte, ovvero quella di un povero animale morto in maniera tanto tragica. Un omaggio a Roby è stato fatto da Salvo Muscarà, uno street artist che ha dipinto un muro del cimitero con l’opera “Roby e tutti gli altri”. Quello dell’artista è stato definito un “bellissimo pensiero per questi poveri cuccioli”, che ha avuto vasto rilievo su Facebook. Infatti, Salvo Muscarà ha pubblicato il murales sul suo profilo e questo ha ricevuto centinaia di reazioni e condivisioni.

Il ricordo sul web

Grazie a questa forma d’arte spesso al centro di polemiche, dunque, la vicenda di Roby è divenuta di rilevanza nazionale. Se infatti molti sono i giovani del luogo che ringraziano lo street artist, sottolineando “Tanto di cappello Salvo Muscarà, sei un grande” oppure “Non c’è ricordo più bello di te… grazie grande artista”, in diversi scrivono da altre parti d’Italia.

Ketty, una giovane napoletana, ad esempio, ha condiviso il murales che raffigura Roby, sottolineando: “Perdona gli umani che ti hanno tolto la vita”. Il desiderio di giustizia per la morte di Roby è grande: “Se veramente si vogliono trovare i colpevoli, si trovano. Speriamo ci sia una punizione esemplare che faccia passare la voglia a chiunque di uccidere esseri innocenti e indifesi. Solo così apparterremo alla vera civiltà”, sostiene qualcuno.

Nel frattempo, a Noto, le istituzioni non sono fortunatamente rimaste a guardare. Asl e Comune hanno messo avvisi per allertare la popolazione sulla possibile presenza di esche avvelenate. La speranza è che il sacrificio di Roby non sia stato vano.

Il murales di Salvo Muscarà (Facebook)

GM

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