C’è apprensione a San Gennaro Vesuviano, in provincia di Napoli, e tutto per colpa di un serial killer di animali che ha già causato la morte di due gatti oltre al ferimento di un cane. Uno degli aspetti che preoccupano di più i residenti è che fino ad ora le vittime del maniaco, del quale ancora non si conosce l’identità, erano non randagi ma appartenenti a dei nuclei famigliari ed abituati alla vita domestica. Evidentemente il pazzo deve essere riuscito ad adescarli con molta facilità, approfittando del fatto che gli animali fossero abituati al contatto con le persone.
I mici sono morti per le conseguenze relative a dei colpi di arma ad aria compressa, ed allo stesso modo il cane è stato ferito attraverso l’utilizzo di una pistola a pallini. Dei due gatti morti, uno è stato trovato privo di vita presumibilmente subito dopo che la tragedia si era consumata, all’interno di un cortile. L’altro ha ricevuto immediati soccorsi da parte dei suoi proprietari ma non c’è stato niente da fare: le lesioni subite alla spina dorsale fratturata sono risultate letali, in più ha rimediato un polmone bucato.
Non destano preoccupazione le condizioni del cane, che avrà invece bisogno di un pò di tempo per riprendersi. I cittadini di San Gennaro Vesuviano sono indignati per quanto accaduto e sui social network si sono già confrontati su questi bruttissimi accadimenti, mentre i carabinieri della locale compagnia hanno aperto una indagine per cercare di risalire all’identità dell’ignoto attentatore di animali. E sempre in Campania, nel comune salernitano di Eboli, c’è un altro pazzo a piede libero che si diverte a rilasciare in giro polpette avvelenate. Purtroppo questo orribile comportamento ha già causato delle vittime: nella fattispecie un gatto dal bellissimo pelo bianco ci ha rimesso la vita dopo aver ingerito un boccone intriso di un mix di sostanze velenose.
Per fortuna avvengono anche altre situazioni che dimostrano invece quanto grande possa essere l’amore tra le persone e gli animali, e quanto l’affetto possa essere importante per quest’ultimi.