Terremoto e neve, più di mille gli animali morti nelle Marche

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By Antonio Papa

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Non si contano i danni innescati dal terremoto e dal maltempo: due calamità che stanno agendo insieme e che parte delle popolazioni di Marche, Umbria e Lazio stanno patendo in maniera tragica. Oltre alle persone però anche gli animali soffrono: difatti si contano già oltre mille morti tra la fauna da reddito, con anche tantissimi casi di ferimenti e di aborti dovuti a stress e spavento.

Le scosse assieme a neve e gelo hanno provocato crolli ed ora stanno esponendo al freddo estremo mucche, maiali, capre, pecore e simili, con parecchi allevatori che osservano impotenti al tutto e non sanno in che modo proteggere i loro animali. Tutto ciò ha anche effetti estremamente negativi sull’economia locale, con la produzione del latte che si è dimezzata.

A parlare di tutto questo è la Coldiretti, che si è adoperata per cercare di porre un freno a questa situazione promuovendo una azione di solidarietà per preservare le stalle e le strutture ancora rimaste in piedi. I danni stimati si aggirano attorno ai 10 miliardi di euro. Le Marche sono la regione più colpita, con cinquemila ovini esposte al gelo, così come seicento mucche circa.

Coldiretti ha avallato due campagne di sostegno che prevedono la fornitura di cibo per bovini ed ovini e l’adozione degli stessi, oltre alla vendita di prodotti caseari locali.

Ma la situazione resta di vera e propria emergenza. Si sta procedendo al trasferimento degli animali a rischio in diverse altre zone di Italia, come Veneto, Toscana e Friuli-Venezia Giulia e con il reperimento di mangiatoie, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori, generatori di corrente ed altro materiale per l’allevamento e la produzione di latte.

Purtroppo bisogna fare i conti anche con l’inefficienza della macchina burocratica, che sta causando ritardi notevoli e contribuisce a creare ulteriore disagio agli allevatori. Basti pensare che solo il 15% di quanto doveva essere fatto in materia di ricostruzione di strutture idonee è stato compiuto ad oggi, con i crolli dei giorni scorsi che tra l’altro hanno riguardato anche diverse stalle provvisorie costruite dopo le scosse di terremoto dei mesi scorsi.

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