Traffico di cuccioli: imbottiti di farmaci e trasportati illegalmente

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By lotta75

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Traffico di cuccioli dall’Est: l’orrore senza fine

Un fenomeno inarrestabile, un processo senza sosta, di cui sono vittime creature innocenti. Il traffico dei cuccioli non si ferma, neanche durante la stagione estiva. Se da una parte c’è chi abbandona il proprio cane per una vacanza, c’è chi invece, amorevolmente, profitta del periodo di ferie per accogliere un nuovo membro della famiglia e dedicargli un po’ di tempo per farlo ambientare.

Tuttavia, quello che nasconde il commercio dei cani è spesso una realtà sconcertante che emerge da numerosi fatti di cronaca e da indagini.

In ultimo, il sequestro di ben 34 cuccioli di un’età inferiore alle 8 settimane. Secondo quanto riportato dai media locali, la Guardia di Finanza di Gorizia è riuscita ad intercettare al casello autostradale di Villesse, due mezzi provenienti dall’Ungheria con all’interno i cuccioli. Ben 14 bouledogue francesi, 13 chihuahua, 3 jack russell terrier e 4 pincher maschi, ammassati dentro a scatole di cartone nel bagagliaio.

Le forze dell’ordine hanno arrestato un uomo di 38 anni e una donna di 52, ungheresi e domiciliati in provincia di Rovigo.

I cagnolini erano spaventati, con segni di maltrattamenti erano privi di microchip. Ma quello che inorridisce è che pare fossero stati imbottiti di farmaci per farli sembrare in salute. E’ il tragico destino riservato a migliaia di cuccioli che ogni anno sono introdotti clandestinamente Italia per il mercato illegale.

Un altro sequestro è stato effettuato a distanza di pochi giorni, al valico confinario Sant’Andrea, che ha portato all’arresto di un uomo di 33 anni e una donna di 42, residenti a Napoli e domiciliati in provincia di Frosinone. In questo caso, a scovare i cuccioli, il cane antidroga, utilizzato dalle forze dell’ordine.

I cuccioli sono stati tutti affidati al Polo zooantropologico dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e al canile di Udine.

Traffico cuccioli

Quello del traffico internazionale dei cuccioli è un giro d’affari in aumento. Secondo i dati della Lav, raccolti nel dossier sulle zoomafie, la  tratta dei cuccioli nati nell’est muove 300 milioni di euro l’anno. Ben 8 mila cuccioli al mese sarebbero introdotti in Italia, per un valore di oltre cinque milioni e mezzo di euro.

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Cani di ogni razza con prezzi molto convenienti per gli acquirenti. Cuccioli provenienti da allevamenti lager in Ungheria e Slovacchia, Romania o Repubblica Ceca. Purtroppo, sono spesso commissionati da commercianti e allevatori italiani o trasportatori senza scrupoli che provvedono a mettere in regola la documentazione, falsificando la provenienza e le vaccinazioni per la loro vendita.

Cuccioli tolti troppo presto dalla madre che spesso hanno patologie anche gravi. Molti esemplari muoiono durante il viaggio o poco dopo. Poco importa per i trafficanti che puntano sui numeri delle vendite.

Un fenomeno che si sta espandendo anche in rete per cui molti paesi hanno introdotto delle regole ferree per la vendita degli animali vivi online. Le organizzazioni ricordano che per contrastare questo sistema illegale l’unica cosa da fare è non acquistare questi cani.

 

C.D.

 

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