Uccise il cane a sangue freddo a colpi di fucile: in piazza per chiedere giustizia

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By lotta75

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Aveva inventato una storia per coprire l’orribile gesto che aveva compiuto. Il caso era rimbalzato sulla cronaca a fine marzo. L’uomo, un pensionato di 73 anni aveva ucciso a colpi di fucile il proprio volpino. Pensando di farla franca, aveva poi gettato il corpo del cane in un torrente. Grazie alla prontezza dei vicini di casa che si sono accorti di quanto accaduto e segnalando l’orrore alle forze dell’ordine, l’uomo venne incastrato anche se aveva cercato di difendersi, inventando delle giustificazioni.

A distanza di diversi mesi, per chiedere giustizia, gli animalisti sono scesi in piazza a Borghetto d’Arroscia, in provincia d’Imperia. Una protesta alla quale ha partecipato un consigliere comune di Forza Italia e con la quale sono stati sollecitati i dovuti provvedimenti giudiziari a carico del pensionato residente a a Borghetto d’Arroscia.

Faceva parte del gruppo di amanti dei “pelosi e pelosetti” anche la consigliera comunale Piera Poillucci ed altri noti imperiesi. La foto è di Patty Holly e pubblicata nel gruppo Facebook “Mugugni di Ineja e du Portu”.

La cagnolina di nome Lola, hanno ricordato i manifestanti “era sola con il suo aguzzino quando è stata uccisa a sangue freddo, oggi saremo con lei per non lasciarla sola davanti alla giustizia”.

Per questo alcuni cittadini e associazioni locali hanno anche annunciato di costituirsi parte civile, chiedendo anche un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali.

“Pretendiamo pene certe e più severe, affinché non si ripetano mai più storie come la sua”, hanno dichiarato a gran voce i promotori dell’iniziativa che hanno creato un gruppo facebook intitolato “Giustizia per Lola“.

E come negare la necessità di un inasprimento delle pene considerando anche l’esito del processo a rito abbreviato a carico dei quattro ragazzi che hanno ucciso nel giugno del 2016, un povero cane bianco di nome Angelo, legato ad un albero e colpito a colpi di bastonate. I giovani non solo hanno ricevuto uno sconto di pena legato alle procedure del rito abbreviato ma, in quanto incensurati, non sono stati condannati al carcere e sconteranno la pena ai servizi sociale.

In un post di denuncia, nel caso di Lola, i volontari hanno tenuto a sottolineare che il pensionato si era anche vantato di quanto aveva commesso con alcuni amici al bar: “Chiediamo il massimo della pena vigente, senza sconti per questo assassinio premeditato con l’aggravante dei futili motivi”

“Ha caricato il suo cagnolino, un incrocio tra pintcher e volpino che viveva con lui da tre anni, sulla sua auto – viene scritto in un post di denuncia- portandosi dietro anche i due fucili da caccia che deteneva in modo irregolare e con il porto d’armi scaduto da anni. Poi si è recato in una frazione del suo paese, ha fatto scendere il cagnolino dall’auto e gli ha sparato, senza pietà. Un colpo di fucile calibro 12 che non ha lasciato scampo alla povera bestiola, colpevole, stando a quanto dichiarato dal suo padrone, di aver tentato di morsicarlo”.

Un gesto orrendo che di certo non può passare impunito e per questo i manifestanti hanno anche affisso dei cartelloni sotto casa dell’assassino della piccola Lola.

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