Veterinaria asl accusa volontari di essere colpevoli degli abbandoni. E’ polemica

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By lotta75

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Cuccioli abbandonati in campagna

Randagismo incrementato dai volontari. Le gravi accuse di una veterinaria della Asl

Non potevano di certo sfuggire accuse così pesanti e gravi rivolte ai volontari. Le affermazioni di una veterinaria della Asl emerse durante un servizio del TG regionale di Rai 3, sul tema della lotta al randagismo da parte della Regione Sardegna, hanno provocato un’ondata d’indignazione.

In un comunicato Piera Rosati, Presidente nazionale LNDC, risponde alle dichiarazioni della dott.ssa Carla Cortis, Capo Settore anagrafe canina del Servizio Veterinario ASL di Cagliari.

“Le affermazioni della dott.ssa Cortis sono molto gravi e offensive. Se ha contezza di volontari che abbandonano animali, la invito io per prima a sporgere denuncia alle autorità competenti visto che l’abbandono è un reato previsto dal Codice Penale. In caso contrario, la esorto a non fare illazioni di questo genere che minano la reputazione e la credibilità di tante persone che sacrificano gran parte del proprio tempo per aiutare gli animali in difficoltà e sopperire alle gravi mancanze delle istituzioni”.

E’ quanto ha replicato la Rosati alla veterinaria Asl la quale ha affermato che sono gli stessi volontari che incrementano il randagismo, abbandonando cucciolate.

Randagismo e istituzioni

“Anziché incolparli di presunti reati e di incrementare il randagismo, la dottoressa dovrebbe mostrare un po’ più di rispetto e gratitudine per tutto ciò che i volontari fanno in una regione martoriata dal randagismo come la Sardegna. Francamente non riesco a comprendere le motivazioni dietro le sue dichiarazioni”.

La presidente LNDC non usa mezzi termini e oltre a chiedere chiarimenti in merito alle accuse, ha ricordato la mancanza delle istituzioni, alla quale suppliscono appunto i volontari.

Non a caso, conclude Rosati, “forse sarebbe il caso di prestare più attenzione a chi davvero è causa del randagismo. A tutti quei proprietari irresponsabili che non sterilizzano i propri animali e li lasciano vagare e riprodursi liberamente”.

Il servizio del TgRegione aveva affrontato le strategie messe in opera dalla Regione Sardegna per la lotta al randagismo. Tra cui l’estensione dell’obbligo di iscrizione in anagrafe a gatti e furetti di proprietà per il rilascio del passaporto europeo. L’argomento si è poi esteso al tema del randagismo e a quello degli abbandoni, evidenziato la problematica dell’identificazione di tutti i cani presenti sul territorio regionale.

Abbandoni animali

Chi opera nel settore, è a conoscenza delle difficoltà che esistono nel contenere gli abbandoni. Tuttavia, escludendo casi eclatanti di associazioni che lucrano sugli animali vittime di abbandoni o randagi, la maggior parte dei volontari e delle organizzazioni si trovano di fronte ad emergenze continue. In alcune regioni, il sovraffollamento dei rifugi e dei canili è allarmante così come la presenza dei randagi.

Tuttavia, vale la pena ricordare che vi sono degli obblighi sia da parte dei proprietari dei cani che delle istituzioni. Controsensi e paradossi che di certo non contribuiscono a risolvere il problema.

Le istituzioni sarebbero obbligate ad intervenire in caso di abbandono, omessa custodia o maltrattamenti. Nella maggior parte dei casi queste segnalazioni vengono ignorate.

Le istituzioni dovrebbero monitorare e controllare se i proprietari registrano gli animali. La Asl e polizia municipale dovrebbero essere più presenti con campagne di sterilizzazione o castrazione.

Eppure, tutto ciò non accade. E’ più semplice multare una donna di 80 anni che porta il cane anziano semi paralizzato in carrellino al parco perché privo di guinzaglio.

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Fatti che indignano e che violano il buon senso civico, così come le parole della veterinaria, evidenziate dalla presidente Lndc.

Casi che lasciano intuire come i cattivi comportamenti siano premiati, piuttosto che sostenere modelli di solidarietà o individui che si sacrificano per salvare gli animali. Affermazioni da parte della veterinaria Asl che a ridosso della stagione più critica potevano essere evitate.

In nome di chi ogni giorno dona la sua vita a salvare gli animali, invitiamo la Cortis a non andare in ferie per anni in estate o a natale, come la maggior parte dei volontari che si assumano le responsabilità di chi è stato irresponsabile e crudele.

C.D.

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