Nonostante gli sforzi continui da parte delle associazioni e dei grandi enti animalisti, sono ancora molti gli animali in via d’estinzione oggi.

Viviamo in un mondo bellissimo, diceva Louis Armstrong, e aveva proprio ragione. Sul nostro pianeta vivono circa cinque milioni di specie diverse, una flora e una fauna incantevoli e variegate. Ogni forma di vita è stupenda proprio perché diversa da tutte le altre e quindi unica nel suo genere. Niente che si trovi davanti ai nostri occhi, quando guardiamo gli ecosistemi naturali, può mai risultare scialbo e banale. Per questa ragione spesso rimaniamo a bocca aperta difronte alla magnificenza di certe creature, che prima di averle viste con i nostri stessi occhi, non avremmo mai potuto credere alla loro esistenza. Purtroppo, l’uomo sta facendo di tutto perché questa cosa cambi, in maniera irreversibile.
Abbastanza normale è che le specie, a un certo punto, si estinguano (capiterà anche a l’uomo, molto probabilmente), ma secondo i dati raccolti dal WWF questo, per alcune bestie, sta avvenendo troppo velocemente in maniera decisamente innaturale: il tasso di estinzione è mille volte maggiore alla media che si possa ritenere “accettabile”. Ovviamente queste non sono stime inventate e quel numero con tre zeri dovrebbe farci riflettere, se non spaventare addirittura.
Gli animali in via d’estinzione non soltanto sono molti più di quanti possiamo immaginare, ma questa categoria include anche alcune creature che noi conosciamo molto bene, anche semplicemente per averle studiate sui libri o viste in televisione, in qualche film. Abbiamo deciso di fare una lista di tutti gli animali in via d’estinzione, o che sono a rischio o quasi minacciati da questo pericolo, per colpa del mondo osceno in cui il genere umano sta intervenendo sulla natura. Può darsi che nella lista appaia pure il tuo animale preferito.
Animali in via d’estinzione: i nomi e i volti di specie che potrebbero non esistere più domani

I cambiamenti climatici, la pesca eccessiva, il bracconaggio e la deforestazione sono solamente alcuni dei problemi causati dall’uomo che hanno portato molte specie sull’orlo dell’estinzione. Tuttavia, c’è ancora la possibilità di salvare questi splendidi animali; e organizzazioni come il World Wildlife Fund (WWF) sono in prima linea in questa dura battaglia. L’organizzazione non governativa è stata fondata nel 1961 e lavora in tutto il mondo per proteggere il nostro pianeta, gli habitat e le specie.
E mentre la settimana scorsa, in tutto il mondo, sono state celebrate tre giornate mondiali molto importanti per la natura e le lotte ambientaliste (quella delle api il 20 maggio, quella delle specie minacciate il 22 e quella delle tartarughe il 23 ), oggi facciamo una breve, ma neanche tanto, cernita su quali sono, attualmente, gli animali che rischiano di estinguersi da un momento all’altro.
Ecco i nomi e i volti degli animali in via d’estinzione che, soprattutto per causa nostra, potrebbero non esistere più domani.
Leopardo dell’Amur

Mentre la maggior parte dei leopardi vive in Africa, questa rara sottospecie è riuscita a sopravvivere nella Russia dell’Estremo Oriente. Sono trascorsi soltanto ottantaquattro anni da quando questa specie vivente è stata scoperta per la prima volta e adesso è minacciata a causa del bracconaggio illegale.
Il WWF lavora con le comunità e i governi locali per garantire la loro sopravvivenza. Nel 2012 il governo russo ha creato un’area protetta, chiamata Terra del Parco Nazionale Leopard, che copre seicentocinquantamila acri e comprende le aree di riproduzione del leopardo dell’Amur.
Nome scientifico: Panthera pardus orientalis
Stato: rischio critico
Rinoceronte nero

I rinoceronti neri si trovano in Namibia e nell’Africa orientale costiera. Il bracconaggio, per il loro corno, nel XX secolo ha visto il declino drammatico della loro popolazione; e tra il 1960 e il 1995, il loro numero è diminuito del 98%. Sebbene ora ci siano non più di cinquemila rinoceronti neri esistenti, il bracconaggio è ancora una grande minaccia per la loro sopravvivenza.
Bas Huijbregts, direttore delle specie africane per il WWF, ha affermato di lavorare con agenzie governative per fermare i bracconieri. Il WWF sta lavorando con agenzie governative e partner in Sudafrica, Namibia e Kenya, per sostenere le forze dell’ordine, costruire comunità circostanti di supporto, organizzare e sviluppare soluzioni tecnologiche innovative, e dotare e addestrare ranger per fermare i bracconieri, ha detto.
Inoltre, per garantire popolazioni di rinoceronti neri sane e in crescita, il WWF sostiene gli sforzi per stabilire nuove popolazioni di rinoceronti neri attraverso traslocazioni di rinoceronti da aree ad alta densità ad aree a bassa densità con habitat adeguato.
Nome scientifico: Diceros bicornis
Stato: rischio critico
Orango del Borneo

Negli ultimi sessant’anni, la popolazione di oranghi del Borneo è diminuita del 50%. La specie è divisa in tre sottospecie in base a dove vivono sull’isola del Borneo: Northwest Bornean, Northeast Bornean e Central Bornean. Gli oranghi del Nord Ovest del Borneo sono i più minacciati a causa della deforestazione e della caccia. Si ritiene che ne siano rimasti solo mille e cinquecento. Il WWF ha lavorato a stretto contatto con le reti di monitoraggio del commercio di specie selvatiche per garantire la sicurezza degli oranghi del Borneo.
Cacciati, venduti, spinti fuori dalle loro case nella foresta: la difficile situazione di uno dei parenti viventi più vicini all’uomo è di nostra responsabilità e tuttavia possiamo aiutarli a riprendersi, ha affermato Barney Long, direttore senior e responsabile della Conservazione delle Specie presso Global Wildlife Conservation.
Nome scientifico: Pongo pygmaeus
Stato: rischio critico
Gorilla del Cross River

A causa della diffidenza dei gorilla nei confronti dell’uomo e della tendenza a vivere in aree aspre, soltanto negli ultimi dieci anni gli scienziati hanno imparato di più su questi primati. La deforestazione ha fatto sì che i gorilla del Cross River ora vivano vicino agli umani e di conseguenza si trovano a rischio di bracconaggio illegale. E mentre è illegale uccidere i gorilla in Camerun e Nigeria, la minaccia qui è molto più reale.
Nome scientifico: Gorilla gorilla diehli
Stato: rischio critico
Gorilla di pianura orientale

La più grande delle quattro sottospecie di gorilla, il gorilla di pianura orientale vive principalmente di frutta.
I disordini civili nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove questa specie vive, hanno portato alla riduzione dell’habitat di questo animale. È stato impossibile per gli scienziati numerare con precisione la popolazione a causa della violenza nella regione.
Anche il bracconaggio è stato un problema, con i bracconieri che hanno invaso il Parco nazionale Kahuzi-Biega, che si trova nella RDC. Il WWF ha lavorato con il personale del parco e altre organizzazioni per riprendere il controllo di tutta l’area.
Nome scientifico: Gorilla beringei graueri
Stato: rischio critico
Tartaruga Embricata

Trovate principalmente nelle acque tropicali e vicino alle barriere coralline, le tartarughe marine hanno vissuto nei nostri mari negli ultimi cento milioni di anni e sono una parte vitale dell’ecosistema marino. Aiutano a mantenere la salute delle barriere coralline rimuovendo le spugne, che forniscono ai pesci della barriera corallina l’accesso ai mangimi.
Nonostante siano protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione, le tartarughe Hawksbill (Eretmochelys imbricata) sono maggiormente minacciate dal commercio di specie selvatiche. Anche l’inquinamento, l’eccessiva raccolta di uova e lo sviluppo costiero contribuiscono al loro declino.
Il WWF ha lavorato con la pesca per realizzare ami adatti alle tartarughe e con le comunità locali per impedire loro di raccogliere le uova.
Nome scientifico: Eretmochelys imbricata
Stato: rischio critico
Rinoceronte di Giava

Con una popolazione di circa sessantotto anni, i rinoceronti di Giava sono i più minacciati delle cinque specie di rinoceronti. Un tempo vivevano in tutto il nord-est dell’India e nel sud-est asiatico, ma ora possono essere trovati solamente nel parco nazionale Ujung Kulon di Giava, in Indonesia. Al momento il parco nazionale è l’unica possibilità di sopravvivenza di questi animali in via d’estinzione, quindi è fondamentale che siano protetti da qualsiasi minaccia.
Per ridurre il rischio di estinzione, il WWF sta cercando di stabilire una seconda popolazione di rinoceronti di Giava.
Nome scientifico: Rhinoceros sondaicus
Stato: rischio critico
Orango

Creature altamente intelligenti, gli oranghi condividono il 96,4% dei nostri geni. Sono noti per la loro caratteristica pelliccia rossa e sono considerati i più grandi animali che vivono sugli alberi. Esistono tre specie (Bornean, Sumatran e Tapanuli) e vivono tutti un’esistenza solitaria nelle foreste di pianura. Conosciuti come i “giardinieri” della foresta, aiutano a disperdere i semi e quindi sono vitali per il loro habitat.
La deforestazione, la caccia illegale e la perdita dell’habitat hanno portato alla caduta degli oranghi con le specie di Tapanuli più a rischio: attualmente esistono soltanto ottocento individui in vita.
Nel 1970, il WWF ha iniziato a lavorare sulla protezione dell’orangutan, comprese le iniziative per fermare il bracconaggio, conservare l’habitat e porre fine al loro commercio come animali domestici (anche questo provoca la scomparsa di molti animali in via d’estinzione).
Nome scientifico: Pongo abelii, Pongo pygmaeus
Stato: rischio critico
Elefante di Sumatra

Trovato in Borneo e in Sumatra, l’elefante di Sumatra condivide il suo habitat con il rinoceronte, la tigre e l’orangutan di Sumatra. Tuttavia, la deforestazione è un grosso problema, poiché Sumatra ha visto oltre due terzi della sua foresta di pianura sgombrata negli ultimi venticinque anni.
Anche il bracconaggio dell’avorio è stato un problema, nonostante gli elefanti abbiano zanne più piccole rispetto ad altre specie, ha detto il WWF. Tuttavia, nel 2017 la Cina ha vietato il commercio di avorio tratto dagli elefanti, il che ha portato a un calo della domanda.
Barney Long, direttore senior di Species Conservation presso Global Wildlife Conservation, ha dichiarato: A meno che la deforestazione sull’isola di Sumatra non venga fermata, potremmo vedere l’elefante mentre lentamente ma progressivamente termina di esistere e sparisce sulla faccia della Terra. Questo è il suo destino, se le cose non cambiano.
Nome scientifico: Elephas maximus sumatranus
Stato: rischio critico
Orango di Sumatra

L’orango di Sumatra vive quasi esclusivamente sugli alberi delle foreste tropicali di Sumatra. La specie è ora limitata alla parte nord dell’isola a causa dello sviluppo agricolo, come piantagioni di olio di palma e incendi. Una strada principale impostata per essere costruita nel nord di Sumatra potrebbe minacciare una delle ultime aree di habitat rimanenti.
Il WWF ha lavorato per impedire alle aziende di ripulire la foresta naturale fuori dal Bukit Tigapuluh National Park. Il destino degli oranghi di Sumatra è indissolubilmente legato alle foreste in rapida scomparsa delle isole. Se vogliamo salvare l’orangutan di Sumatra, dobbiamo salvare la loro foresta, ha affermato Barney Long, direttore senior di Species Conservation presso Global Wildlife Conservation.
Nome scientifico: Pongo abelii
Stato: rischio critico
Rinoceronte di Sumatra

Il rinoceronte di Sumatra è il più piccolo di tutti i rinoceronti viventi e l’unico rinoceronte in Asia con due corna. Ora si trovano solo nel Borneo e in Sumatra, sebbene un tempo vivessero nell’Himalaya orientale, nell’India orientale e in Thailandia prima di estinguersi in quelle aree. Si ritiene inoltre che una terza sottospecie sia estinta.
A causa della scarsa riproduzione, del bracconaggio in aumento per via di una maggiore domanda di corno di rinoceronte e della perdita del suo habitat, la popolazione è diminuita talmente da arrivare al numero di appena ottanta membri.
Per evitare che la sottospecie si estingua, il WWF ha contribuito a dare priorità all’allevamento in cattività e ha anche cercato di salvare il loro habitat e combattere il crimine ai danni della fauna selvatica.
Nome scientifico: Dicerorhinus sumatrensis
Stato: rischio critico
Tigre dell’isola di Sunda

Le tigri del Sunda si distinguono per le spesse strisce nere sui loro cappotti arancioni. Ne rimangono soltanto quattrocento in tutto il mondo, e tutti gli esemplari vivono sull’isola di Sunda. I conservazionisti temono che la deforestazione e il bracconaggio (che rappresentano l’80% delle minacce di morte per le tigri) potrebbero portare alla loro estinzione, similmente a quanto accaduto ai loro cugini giavanesi e balinesi.
Il WWF ha lavorato per aiutare a proteggere le aree in cui queste tigri vivono e si riproducono. La ricerca che utilizza le trappole fotografiche aiuterà anche a stimare la reale dimensione della loro popolazione attuale.
Nome scientifico: Panthera tigris sondaica
Stato: rischio critico
Focena del Golfo della California (o Vaquita)
Con una popolazione di soli dieci anni, la vaquita è il mammifero marino più raro del mondo. Scoperti solamente nel 1958, sono ora sull’orlo dell’estinzione a causa della pesca illegale: uno su cinque vaquitas muore per colpa delle reti poste dai pescatori che praticano metodi di pesca contrarie alle normative.
Il WWF sta lavorando per migliorare le tecniche di pesca e ha chiesto il divieto di pesca con reti da posta.
Nome scientifico: Phocoena sinus
Stato: rischio critico
Gorilla di pianura occidentale (il più comune)

Il numero esatto di gorilla di pianura occidentale è sconosciuto a causa del loro habitat remoto nella foresta pluviale africana. Si trovano in Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon e Repubblica del Congo. Nonostante abbia la più alta popolazione tra tutte le sottospecie di gorilla, la popolazione di gorilla di pianura occidentale è crollata del 60% negli ultimi venticinque anni a causa del bracconaggio, della caccia alla carne di animali selvatici e delle malattie, come l’Ebola, secondo il WWF.
Il WWF sostiene programmi che aiutano a fermare il bracconaggio e aiutano a sviluppare un vaccino contro l’Ebola per i gorilla.
Nome scientifico: Gorilla gorilla gorilla
Stato: rischio critico
Neofocena
Con una popolazione inferiore a duemila individui, la focena senza pinne Yangtze (conosciuta in tutto il mondo come Neofocena) è nota per la sua intelligenza (paragonabile a quella di un gorilla) e per il suo “sorriso” malizioso. Questi animali in via d’estinzione possono essere trovati nel fiume Yangtze, ma la pesca eccessiva e l’inquinamento potrebbero farceli salutare per sempre, da un momento all’altro. La specie un tempo divideva il fiume con il delfino Baiji prima che l’attività umana spazzasse via la specie.
In collaborazione con i partner, il WWF ha contribuito a ricollegare più di quaranta laghi delle pianure alluvionali al fiume Yangtze.
Nome scientifico: Neophocaena asiaeorientalis ssp. Asiaeorientalis
Stato: rischio critico
Licaone

Principalmente trovato nell’Africa meridionale e nella parte meridionale dell’Africa orientale, il cane selvatico africano è uno dei mammiferi più minacciati del mondo. Le uccisioni accidentali di esseri umani e le malattie come la rabbia e il cimurro hanno portato al loro declino.
Nome scientifico: Lycaon pictus
Stato: rischio critico
Elefante asiatico

Il più grande mammifero terrestre del continente asiatico, l’elefante asiatico pesa circa undicimila libbre (ossia quasi cinquemila chilogrammi) e vive in tredici paesi del sud e sud-est asiatico. A causa della perdita di habitat dovuta all’espansione dello sviluppo umano, all’agricoltura e all’estrazione, il 70% degli elefanti si trova ora al di fuori della terra protetta.
Nilanga Jayasinghe, senior program officer di Asian Species per il WWF, ha dichiarato: La perdita di habitat e i conseguenti conflitti uomo-elefante (HEC), che sono interazioni negative che si verificano quando gli elefanti entrano o attraversano aree abitate da esseri umani, sono le maggiori minacce per gli elefanti asiatici oggi. Il World Wildlife Fund sta collaborando con le comunità e altri partner in numerosi ecosistemi di paesi in cui vivono gli elefanti per ridurre e gestire l’HEC e a beneficio sia degli elefanti che delle persone.
Nome scientifico: Elephas maximus indicus
Stato: rischio critico
Furetto dai piedi neri

Una volta ritenuto estinto, il furetto dai piedi neri è tornato negli ultimi trent’anni, grazie agli sforzi di conservazione della specie. A causa di questi sforzi di conservazione, che hanno incluso la protezione dalle malattie e la creazione di nuove popolazioni, ora ci sono trecento furetti in Nord America. Tuttavia, la perdita dell’habitat e la decimazione causata dalle malattie rimangono la principale minaccia per la sopravvivenza di queste creature.
Ripristinare le popolazioni del furetto dai piedi neri in via di estinzione richiede innovazione e perseveranza, ha affermato Kristy Bly, senior biologa della conservazione della fauna selvatica del WWF. Le sfide biologiche e sociali sono grandi ma con una collaborazione creativa e una tenacia costante, il recupero è possibile.
Nome scientifico: Mustela nigripes
Stato: rischio critico
Balenottera azzurra

L’animale più grande del mondo ha un cuore delle dimensioni di un Maggiolino Volkswagen, pesa quasi duecento tonnellate ed è l’animale più rumoroso della Terra, con le sue chiamate che raggiungono i cento ottantotto decibel. Trovato nel sud del Cile, nel Golfo della California e nel Triangolo dei coralli, le balenottere azzurre sono minacciate dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento e dalla perdita di habitat.
Nome scientifico: Balaenoptera musculus
Stato: a rischio
Tonno rosso (o Tonno pinna blu)

Trovato nel triangolo di corallo, il tonno rosso può vivere fino a quarant’anni ed è il più grande di tutti i tonni. Esistono tre specie di tonno rosso: Atlantico, Pacifico e Meridionale, con le specie atlantiche che sono le più minacciate. La pesca eccessiva e la pesca illegale sono le principali minacce al tonno rosso.
Dal 2008, il WWF ha seguito il tonno rosso atlantico per saperne di più sui modelli migratori; l’agenzia sta anche lavorando per prevenire la pesca eccessiva.
Nome scientifico: Thunnus thynnus
Stato: a rischio
Bonobo

I bonobo sembrano molto simili agli scimpanzé ma sono generalmente più piccoli, più magri e di colore più scuro rispetto ai loro parenti viventi più vicini. Condividono il 98,7% del loro DNA con gli umani e possono essere trovati vicino al fiume Congo, nella Repubblica Democratica del Congo.
Il bracconaggio e la deforestazione, causati da disordini civili e povertà, hanno portato a un calo del numero di questi animali in via d’estinzione.
Nome scientifico: Pan paniscus
Stato: a rischio
Elefante pigmeo del Borneo

Con una natura gentile, orecchie sovradimensionate, pancia gonfia e una faccia che ci ricorda tanto quella di un bambino paffuto e carino, l’elefante pigmeo del Borneo assomiglia molto a Dumbo. La più piccola delle sottospecie di elefanti asiatici, si trova nel Borneo e in Sumatra. Nuove piantagioni e insediamenti di palma da olio hanno portato ad un aumento del contatto con l’uomo. La caccia illegale ha anche avuto un impatto sul numero di abitanti.
Nel 2005, il WWF ha istituito un programma di collisione di successo ed è stata la prima ricerca condotta su questa popolazione.
Nome scientifico: Elephas maximus borneensis
Stato: a rischio
Scimpanzé

Gli scimpanzé sono i nostri cugini più vicini, condividono il 98% dei nostri geni e possono vivere tanto, fino a raggiungere più di cinquant’anni. Vivono in Africa centrale e, mentre uno studio di ricerca ha rivelato che il numero di popolazioni era superiore a quanto si pensasse, sono ancora a rischio di estinzione a causa del bracconaggio (gli scimpanzé vengono spesso venduti come animali domestici) e delle malattie.
Nome scientifico: Pan troglodytes
Stato: a rischio
Balenottera comune

La balenottera comune è il secondo mammifero più grande del mondo e può pesare fino a ottanta tonnellate. Si trova nel Golfo della California, nel Triangolo dei coralli e nell’Artico. Questi animali in via d’estinzione svolgono un ruolo importante nell’ecosistema marino ma sono state gravemente colpite dalla caccia commerciale alle balene.
La caccia commerciale alle balene è ancora una minaccia, così come la perdita di habitat, l’inquinamento e i cambiamenti climatici.
Nome scientifico: Balaenoptera physalus
Stato: a rischio
Pinguino delle Galapagos

Queste adorabili creature vivono nelle isole vulcaniche delle Galapagos e sono gli unici pinguini che si possono trovare a nord dell’equatore. Tuttavia, i pinguini delle Galápagos sono a rischio estinzione, a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Gli animali introdotti nelle loro isole, come i cani, hanno diffuso malattie nel loro habitat e rappresentano anche una minaccia predatrice.
Nome scientifico: Spheniscus mendiculus
Stato: a rischio
Platanista Gangetica

Scoperti per la prima volta nel 1801, i delfini sono una delle creature più antiche del mondo. I delfini del Gange si trovano soltanto in acqua dolce, dove cacciano utilizzando suoni ad ultrasuoni, a causa della loro cecità congenita.
Vivere in una delle aree più densamente popolate del mondo porta sfide. Poiché si spostano in aree nelle quali hanno più probabilità di trovare cibo, sono più suscettibili di essere catturati nelle reti da pesca. L’inquinamento fluviale influisce anche sulla salute dei delfini.
Nome scientifico: Platanista gangetica gangetica
Stato: a rischio
Tartaruga verde

Non soltanto è l’unico erbivoro, ma la tartaruga verde è anche la più grande tra le sue specie. Possono pesare fino a quattrocento libbre (ossia cento ottantadue chilogrammi) e si trovano principalmente nelle acque tropicali e subtropicali.
La raccolta delle uova, la caccia e la perdita dei siti di nidificazione, nonché l’essere intrappolata nelle reti sono tutte vere minacce alla sopravvivenza della tartaruga verde. Anche l’inquinamento e la produzione in serie di materie plastiche hanno avuto un impatto devastante, secondo il WWF.
Il WWF sta lavorando con la pesca per ridurre le catture accessorie di tartarughe con l’introduzione di ami adatti a questi animali in via d’estinzione.
Nome scientifico: Chelonia mydas
Stato: a rischio
Cefalorinco di Hector

Trovato lungo l’Isola del Nord della Nuova Zelanda, i delfini di Hector sono i più piccoli e più rari al mondo. Con una popolazione stimata di settemila esemplari, hanno una pinna dorsale a forma di orecchie di Topolino e sono ovviamente molto a rischio.
Vivendo così vicino alla costa, la minaccia maggiore per i delfini è quella di rimanere intrappolati nelle reti da imbrocco e nelle reti da traino, note come catture accessorie. Anche l’estrazione dai fondali marini, l’inquinamento e gli sviluppi costieri fanno la loro parte.
Nome scientifico: Cephalorhynchus hectori
Stato: a rischio
Pesce Napoleone

Questi pesci di corallo normalmente pesano circa quattrocento chili e possono crescere fino a sei piedi (ossia due metri) di lunghezza. Trovato al largo delle coste dell’Africa orientale e intorno al Triangolo dei coralli, il pesce Napoleone è importante per la salute della barriera corallina. Considerato un alimento di lusso nel sud-est asiatico, questo pesce a rischio è vulnerabile alla pesca eccessiva.
Il WWF ha contribuito a fermare l’esportazione di pesci Napoleoni in Malesia e dal 2010 più di ottocentosessanta esemplari sono stati rimessi in circolazione.
Nome scientifico: Cheilinus undulatus
Stato: a rischio
Elefante indiano

L’elefante indiano può pesare fino a cinque tonnellate e può crescere fino a ventuno piedi (ossia sei metri, all’incirca) di lunghezza. Possono passare fino a diciannove ore al giorno a mangiare, principalmente erba.
Il divieto cinese al commercio di avorio, nel 2017, ha portato a una diminuzione della domanda, ma un problema più urgente è la perdita di habitat a causa di un aumento della popolazione umana.
Nome scientifico: Elephas maximus indicus
Stato: a rischio
Orcella asiatica

I delfini Irrawaddy si trovano in tre fiumi (l’Ayeyarwady, in Myanmar, il Mahakam, nel Borneo indonesiano, e il Mekong) e nelle aree costiere del sud e sud-est asiatico. Si stima che soltanto novantadue esemplari siano ancora in vita, attualmente.
Nome scientifico: Orcaella brevirostris
Stato: a rischio
Gorilla di montagna

Con una popolazione di oltre mille abitanti, il gorilla di montagna vive in sole due aree: i Monti Virunga, lungo i confini della Repubblica Democratica del Congo, del Ruanda e dell’Uganda e del Parco nazionale impenetrabile di Bwindi in Uganda.
Gli sforzi di conservazione hanno visto un aumento della popolazione; ma il bracconaggio, le malattie e una popolazione umana invadente rappresentano ancora minacce.
Nome scientifico: Gorilla beringei beringei
Stato: a rischio
Balena Franca Nordatlantica

Con un peso che può arrivare fino a settanta tonnellate, questi mammiferi possono essere facilmente identificati dai calli bianchi sulle loro teste. Si nutrono di plancton e di solito si trovano nelle acque costiere. Sono la razza più a rischio tra tutte le grandi balene, a causa dello storico sfruttamento umano.
Nome scientifico: Eubalaena glacialis
Stato: a rischio
Panda minore (o Red Panda)

Più del 50% della popolazione di panda minore si trova nell’Himalaya orientale e questi sono principalmente erbivori. Hanno corpi simili a un orso, ma sono solo leggermente più grandi di un gatto domestico.
I cambiamenti climatici, il bracconaggio e le trappole da caccia hanno influenzato il numero di Panda rossi e ora ne rimangono solo 10.000 in natura.
Nome scientifico: Ailurus fulgens
Stato: a rischio
Leone marino

I leoni marini si trovano in grandi colonie sulle Galapagos e sono i pinnipedi più comuni che si possano trovare nella zona. I leoni marini possono crescere fino a quasi due metri di lunghezza e pesare più di cento ottantuno chilogrammi. I leoni marini sono vulnerabili ai cambiamenti climatici. L’introduzione di nuove specie, come i cani, può diffondere malattie nell’area e minacciare anche queste creature.
Nome scientifico: Zalophus wollebaeki
Stato: a rischio
Tartaruga marina

Sette specie di tartarughe vivono nell’oceano. Si trovano nella scogliera mesoamericana, nell’Africa orientale costiera, nel Triangolo dei coralli, nelle Galapagos e nel Golfo della California.
I cambiamenti climatici, le catture accessorie, la distruzione dell’habitat e la caccia alla loro carne, pelle e conchiglie hanno portato a un calo del loro numero.
Nome scientifico: Cheloniidae and Dermochelyidae families
Stato: a rischio
Balenottera boreale

La balenottera boreale, in grado di raggiungere fino a trenta miglia all’ora (quarantotto chilometri all’ora), è la balena più veloce del mondo. Queste balene vivono nella maggior parte degli oceani e dei mari del pianeta, ad eccezione di quelli nelle regioni tropicali e polari. Essendo ai vertici della catena alimentare, le balenottere boreali svolgono un ruolo importante nella salute degli ambienti marini.
Sebbene la caccia commerciale alla balena sia stata vietata, queste particolari balenottere sono ancora a rischio a causa della caccia scientifica alla balena in Giappone. Ogni anno vengono uccise cinquanta balenottere boreali, come parte di questo programma.
Nome scientifico: Balaenoptera borealis
Stato: a rischio
Elefante dello Sri Lanka

Con un peso di ben oltre cinquemila chilogrammi e con un’altezza di più di dieci piedi (tre metri), l’elefante dello Sri Lanka è una delle più grandi specie di elefanti in Asia. Man mano che sempre più terra nello Sri Lanka viene liberata per insediamento e agricoltura, la perdita di habitat e il conflitto con gli umani risulta la più grande minaccia per questo elefante. Tuttavia, questi elefanti sono ora protetti dalla legge dello Sri Lanka e la punizione per averne ucciso uno è la pena di morte.
Nome scientifico: Elephas maximus maximus
Stato: a rischio
Tigre

Con solo quattromila tigri rimaste allo stato brado, queste sono divise in due sottospecie: la Continental e la Sunda. Le tigri maschi continentali tendono a pesare di più rispetto alle tigri della Sunda e sono tutte creature solitarie.
Il bracconaggio, la perdita di habitat e gli allevamenti di tigri hanno aumentato la necessità di una migliore protezione del loro habitat.
Dieci anni fa, il World Wildlife Fund si è unito ai tredici governi dei paesi della gamma delle tigri nel tentativo di raddoppiare il numero di tigri allo stato brado entro il 2022, il prossimo anno cinese della tigre, ha dichiarato Nilanga Jayasinghe, senior program officer for Asian Species at il World Wide Fund for Nature. Abbiamo lavorato per proteggere e collegare l’habitat della tigre, porre fine allo sfruttamento delle tigri e impegnarci con le comunità locali e altri per promuovere un approccio incentrato sulle persone per la conservazione sostenibile della tigre nel futuro.
Nome scientifico: Panthera tigris
Stato: a rischio
Gallo della salvia

Questi splendidi uccelli furono trovati una volta in tredici stati degli Stati Uniti e in tre province canadesi. Tuttavia, i cambiamenti climatici, lo sviluppo del petrolio e del gas e lo sviluppo umano hanno ridotto il loro habitat a quasi metà di quella zona.
Nome scientifico: Centrocercus urophasianus
Stato: quasi minacciato
Alalunga

Viaggiando attraverso gli oceani e il Mar Mediterraneo, il tonno bianco chiamato “alalunga” può vivere fino a dodici anni e crescere fino a quasi quattro piedi (ossia più di un metro). Questa specie di tonno è una parte importante del nostro ecosistema, ma la pesca eccessiva sta rappresentando una vera minaccia alla loro sopravvivenza.
Nome scientifico: Thunnus alalunga
Stato: quasi minacciato
Beluga

Trovato nell’Artico, le balene beluga hanno una fronte bulbosa distintiva che rende facile per loro fare una varietà di diverse espressioni facciali. Non sono soltanto importanti per l’ecosistema marino, ma sono anche culturalmente importanti per le comunità indigene. I cambiamenti climatici rappresentano una vera minaccia per le balene beluga, poiché questi animali in via d’estinzione dipendono dal ghiaccio marino.
Nome scientifico: Delphinapterus leucas
Stato: quasi minacciato
Squalo balena

Queste magnifiche creature, che si nutrono di plancton dentro e intorno alla scogliera mesoamericana, nell’Africa orientale costiera, nel Golfo di California e nel Triangolo dei coralli, sono solitarie, poiché appunto preferiscono viaggiare da sole. Gli squali balena sono i più grandi di tutti i pesci vivi e sono protetti dalla pesca. Tuttavia, sono ancora molto ricercati per la loro carne, le loro pinne e l’olio. La caccia è la prima minaccia per queste stupende creature.
Nome scientifico: Rhincodon typus
Stato: quasi minacciato
Giaguaro

Trovato in Amazzonia e Pantanal, questi felini hanno bisogno di grandi aree di foresta pluviale e foresta pluviale per sopravvivere. La caccia e la deforestazione hanno minacciato la loro sopravvivenza. Il WWF sta lavorando con il governo brasiliano per garantire che parti dell’Amazzonia possano essere protette per i giaguari.
Nome scientifico: Panthera onca
Stato: quasi minacciato
Corriere montano

Queste bellezze piumate sono uno dei dodici uccelli che popolano le Grandi Pianure occidentali. Poiché nidificano solamente su terreni nudi o aree con vegetazione scarsa, come le città dei cani della prateria, la perdita di queste aree a causa della semina delle colture è la loro più grande minaccia.
Nome scientifico: Charadrius montanus
Stato: quasi minacciato
Narvalo (o Unicorno di mare)

Con la sua zanna simile a un unicorno, queste creature dall’aspetto bizzarro trascorrono la maggior parte del loro tempo nelle acque artiche di Canada, Groenlandia, Norvegia e Russia. La zanna del narvalo è in realtà un dente e può crescere fino a quasi quattro metri. I narvali (anche detti “unicorni di mare”) dipendono dal ghiaccio marino, quindi i cambiamenti climatici, la diffusione del petrolio e del gas e il rumore degli oceani minacciano la loro esistenza.
Nome scientifico: Monodon monoceros
Stato: quasi minacciato
Bisonte delle pianure

Queste magnifiche creature risalgono all’era glaciale e a un certo punto nel corso della storia sono stati anche più di trenta milioni nel Nord America. Quel numero è diminuito rapidamente nel giro di pochi decenni e ora ne rimangono solo ventimila allo stato brado.
Il WWF sta lavorando con diverse tribù di nativi americani per aumentare il numero di bisonti nelle praterie.
Nome scientifico: Bison bison bison
Stato: quasi minacciato
Rinoceronte bianco

Esistono due sottospecie del rinoceronte bianco: il rinoceronte bianco settentrionale e il rinoceronte bianco meridionale. Entrambi si trovano in Africa. Il bracconaggio ha portato a un calo del numero di rinoceronti. Ci sono poco meno di diciassettemila rinoceronti bianchi del sud rimasti allo stato brado. Vivono in aree protette e riserve di caccia private in Sudafrica, Namibia, Zimbabwe e Kenya.
Sfortunatamente, sul pianeta erano rimasti solo due rinoceronti bianchi settentrionali, entrambi femmine, che vivevano presso l’Ol Pejeta Conservancy in Kenya. Sono morte entrambe.
Nome scientifico: Ceratotherium simum
Stato: quasi minacciato
Tonno pinna gialla

Il tonno albacora (il famoso “pinna gialla” della Rio Mare) può pesare fino a quattrocentocinquanta libbre (ossia duecentoquattro chilogrammi) e si trova negli oceani Pacifico, Atlantico e Indiano. Sono in grado di riprodursi tutto l’anno. La pesca eccessiva e le catture accessorie hanno portato al costante declino della popolazione.
Nome scientifico: Thunnus albacares
Stato: quasi minacciato
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Simona Strani