C’è un alimento molto comune sulle nostre tavole e immancabile nella nostra dieta: la pasta, ma il gatto può mangiare questo alimento?

La pasta è un cibo che certamente non manca sulle nostre tavole, soprattutto data la vastissima quantità di formati disponibili e gli infiniti modi per mangiarla, da un semplice sugo al pomodoro o con un po’ di aglio, olio e peperoncino fino a delle paste molto elaborate. In estate amiamo anche mangiarne la versione fredda in insalata o le frittate di pasta.
Quindi facilmente il nostro gatto l’avrà notata e noi siamo spesso tentati di dargliene ma il gatto può mangiare la pasta? Cominciamo con il dire che la pasta non è tossica per il nostro amico a quattro zampe anche se potremmo averla condita con degli alimenti tossici per il gatto. Se così non è stato e il nostro gatto ne ha ingerita non dovremmo preoccuparci e possiamo evitare di portarlo dal veterinario.
Nonostante il gatto sia come tutti sappiamo carnivoro e quindi è la carne o il pesce l’elemento principale della sua dieta, che non deve mai mancare poiché contiene delle sostanze fondamentali per lui, nella sua dieta possiamo ci possono essere presenti anche grassi e carboidrati come la pasta, che sia di grano o di altri cereali come il riso o l’avena.
Il gatto può mangiare la pasta? Ecco che precauzioni adottare

È importante che comunque la pasta, di qualsiasi tipo di formato, sia cotta adeguatamente per essere più digeribile per il nostro animale. Ovviamente oltre a non essere condita con alimenti negativi per il gatto, come ad esempio l’aglio e la cipolla che sono mortali anche in quantità esigue per il gatto, non deve presentare una quantità eccessiva di sale che, se in piccole quantità è quasi fondamentale, in eccesso può provocare problemi alla pressione oltre che favorire la ritenzione nel gatto: un altro problema legato all’eccesso di sale è il rischio di avvelenamento da sodio, anch’esso mortale per il gatto.
Altri condimenti per la pasta assolutamente sconsigliati sono quelli ricchi di grassi perché possono provocare sia un accumulo di colesterolo nelle vene del gatto, con conseguente ostruzione dei vasi e gravi rischi per la sua salute sia favorirne l’obesità, soprattutto se il gatto è abbastanza sedentario.
La pasta comunque, essendo un carboidrato, in quantità eccessive può favorire l’obesità e il diabete nel gatto. Mentre l’essere umano si è abituato a digerire e sfruttare l’energia derivante da carboidrati complessi non è così per il gatto, al quale la pasta non apporta particolari benefici in termini nutritivi.
Inoltre non va sostituita a cibi più adatti per la sua salute in quanto priva di vitamine, proteine e altre sostanze importanti alla sua salute. L’obesità nel gatto è correlata al rischio per esso di sviluppare problemi di cuore, alle articolazioni, a importanti organi interni come i reni e nei casi più estremi alcuni tipi di tumore.
Se il vostro gatto è in forma non c’è problema a dargli raramente piccole piccole quantità di pasta ma se ha già problemi a mantenere la linea o è in sovrappeso o obeso la pasta è un alimento vivamente sconsigliato per lui.
Riepilogo: se il vostro gatto è in forma potete dargli ogni tanto un po’ di pasta, anche se non ha nessuna sostanza nutritiva per lui, purché sia ben cotta e priva di condimenti troppo grassi o con aglio, cipolla o con troppo sale.
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T.F.
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