Accumulatrice seriale a Rieti: già condannata e di nuovo a piede libero

Accumulatrice seriale a Rieti: già condannata e di nuovo a piede libero

Ancora a piede libero, l’accumulatrice seriale nella provincia di Rieti, già condannata e nota per decine di sequestri e maltrattamenti di animali

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Il suo nome è diventato ormai un caso nazionale. Dopo ben otto o nove sequestri, la donna, una sessantenne, residente nel Comune di Montopoli in Sabina, nella provincia di Rieti, sarebbe di nuovo a piede libero.

Recentemente è trapelata sui giornali locali, la notizia dell’ennesimo arresto e sequestro a casa della donna. Il suo nome ormai non è più un segreto, Barbara Cavicchioli. Nell’ambito del sequestro condotto a dicembre 2019, sono stati prelevati una ventina di cani e due cavalli.

La sessantenne accumulatrice seriale è piuttosto nota nella provincia di Rieti e viene tenuta sotto’occhio dai volontari che monitorano i suoi movimenti dopo una decina di sequestri di cani, tra i quali alcuni drammatici. In un primo sequestro furono sequestrati animali esotici, detenzione illegale di scimmie in condizioni incompatibili con la loro natura, recluse in gabbie improvvisate e fatte vivere nei loro escrementi. Sono susseguiti altri sequestri di cani e gatti, tra i quali uno nel 2014 con ben 120 animali ridotti come scheletri. Cani di razza che la stessa donna faceva riprodurre per poi venderli, lasciando morire di fame o sopravvivere di stenti gli altri cani.

Non solo animal hoarder, ovvero accumulatrice seriale, ma anche allevamento illegale e maltrattamento di animali. Molti cani sono deceduti dopo il sequestro perché le loro condizioni erano drammatiche. Dal 2014 al 2019, sono stati effettuati altri cinque sequestri. Ogni volta, a distanza di uno o due mesi dal sequestro, la sessantenne riesce sempre a prendere cani, reperendo annunci di cuccioli e cani in regalo in rete. In ultimo, un caso che ha fatto scandalo nell’estate del 2019, è l’adozione di un cane al canile La Muratella di Roma, a nome della Cavicchioli.

Legge più severe per maltrattamenti animali

I volontari denunciarono il caso, chiedendo alla Asl veterinaria di inserire nei dati anagrafici un’allerta al nome della sessantenne per evitare che potesse adottare cani nei rifugi o canili. Furono diffusi anche il nome e la fotografia della donna, segnalata sulle pagine animaliste.

Nonostante la condanna per maltrattamenti, la sessantenne è ancora a piede libero. Secondo le indiscrezioni, nell’ultimo sequestro, la donna sarebbe stata arrestata e rilasciata all’indomani. Infatti, è stata avvistata dai volontari che girovagava per le strade. Il comando dei carabinieri di Poggio Mirteto ha convalidato l’arresto per violazione della precedente normativa di utilizzo delle gabbie ma non per maltrattamento di animali. Successivamente la donna è stata scarcerata e il Giudice non ha stabilito i domiciliari. Resta in vigore l’ordinanza del sindaco che vieta “detenzione di animali”.

Molti volontari si chiedono come sia possibile che dopo una condanna e una decina di sequestri, la donna possa continuare a prendere animali senza controlli più serrati e sia libera di circolare. Nel caso in cui la sessantenne avesse un problema di rilevanza psicologico i volontari si chiedono perché non venga inserita in un programma di recupero.

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C.D.

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