Il suo nome è Mike Hodge ed è divenuto tristemente noto: è stato attaccato dal suo leone, morto sotto gli occhi terrorizzati dei visitatori.
Il suo nome è salito alla ribalta nei casi di attacchi felini più letali e così è diventato tristemente famoso: il proprietario di una riserva naturale, Mike Hodge, è stato attaccato da un suo leone, morto sotto gli occhi terrorizzati degli astanti che stavano facendo visita al parco. Purtroppo per l’uomo, che ben conosceva i suoi animali, non c’è stato nulla da fare ed è stato trascinato violentemente dal grande felino Shamba: i momenti della tragedia.
Leone morto dopo aver attaccato un uomo: la tragedia di Mike Hodge e Shamba
Ambientalista, appassionato di leoni e proprietario di una riserva naturale che ospitava anche il grande felino che lo ha attaccato improvvisamente: il suo nome era Mike Hodge, salito alla ribalta della cronaca nera per essere stato vittima di uno degli attacchi più feroci ad opera di uno di questi animali, quelli che lui stesso conosceva bene e amava.
Non avrebbe mai potuto immaginare che proprio Shamba, il leone che conosceva e di cui si prendeva cura da sempre, lo avrebbe attaccato come un nemico. Se lo avesse saputo probabilmente non sarebbe mai entrato nella sua gabbia, soprattutto durante una visita guidata degli spettatori, che hanno assistito loro malgrado alla scena di estrema violenza ai danni dell’uomo.
Una zampa davanti alla sua faccia e l’essere stato trascinato: questo è ciò che ricorda l’uomo miracolosamente sopravvissuto all’attacco di Shamba, prima di svenire davanti a tutti i visitatori, che hanno assistito alla scena cruenta, impotenti. La tragedia è avvenuta al Marakele Animal Sanctuary, in Sudafrica e precisamente a Tabazzimbi, fondato proprio dalla vittima Hodge e da sua moglie nel 2010.
Perché i felini attaccano anche coloro che conoscono bene?
Ma come mai Shamba, allevato da Hodge fin da cucciolo, ha attaccato proprio quello che da sempre è stato il suo ‘padrone’ per ben 10 anni? Un odore sospetto aveva attirato l’uomo nella gabbia per indagare di cosa si trattasse. Ma il leone che lo ha visto sembrava non riconoscerlo e lo ha attaccato come una qualsiasi altra preda.
Molti si sono chiesti come sia stato possibile che un leone, che conosceva bene colui che da sempre si prendeva cura di lui, lo avesse attaccato in maniera così brutale: ebbene, non bisogna mai dimenticare che i leoni, così come gli altri grandi felini (puma, tigri etc.) hanno nel DNA un istinto alla caccia irrefrenabile.
Non distinguono le prede quando si tratta di cacciare per fame. Inoltre un altro ‘errore’ commesso dalla vittima potrebbe essergli stato fatale: accortosi dell’attacco ormai prossimo del felino, Mike gli ha girato le spalle, mettendosi in una posizione altamente vulnerabile e attaccabile.
Nei villaggi indiani potrebbe facilmente capitare di imbattersi in uno di essi all’interno di villaggi anche molto popolosi e non solo nelle riserve naturali a loro destinate. In Nord America i puma addirittura entrano nei giardini delle case senza troppe difficoltà, attratti dalla presenza di altri animali domestici o bambini.
Leone morto dopo aver attaccato un uomo: una decisione ‘inevitabile’
Ill ranger di servizio, che ha assistito all’attacco, ha cercato in ogni modo di distrarre l’animale ma senza alcun successo. I denti di Shamba hanno penetrato il collo di Mike Hodge, trascinandolo via. E’ stato in quel momento che si è arrivati a una decisione estrema: hanno sparato a Shamba, uccidendolo, per salvare la vita a Mike, trasportato immediatamente all’ospedale di Johannesburg.
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La tragica vicenda ci ha portato a riflettere sul fatto che, in caso di attacco felino, bisogna ‘provare’ a non scappare ma ad affrontarlo e proteggersi il collo (che è la parte più vulnerabile e la prima ad essere azzannata dai felini, che uccidono la preda prima di mangiarla). Ma la lezione più importante forse è un’altra: l’essere umano non ha il controllo sulla natura né sul mondo animale e provare a ‘sfidarlo’ può portare ad atroci conseguenze.