Avvelenamento cani, ogni anno 30mila vittima: “Ci vuole una banca dati nazionale”

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By lotta75

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Avvelenamento cani: fenomeno che interessa tutte le regioni

Ogni anno ben 30mila cani muoiono per avvelenamento. Solo negli ultimi giorni si registrano una trentina di cani morti per avvelenamento. Che siano bocconi avvelenati, erbicidi o prodotti derattizzanti, si tratta di un fenomeno che sfugge alle autorità.

Il caso di Sciacca di ben 33 cani avvelenati e per il quale si attendono ancora i risultati dei RIS è stato un caso che ha avuto una risonanza nazionale. Tuttavia, come sottolinea il presidente dell’Associazione Italiana Difesa e Ambiente (Aidaa), Lorenzo Croce, il fenomeno dell’avvelenamento è quotidiano. Si contano di media almeno sei segnalazioni di bocconi avvelenati al giorno in diversi paesi e regioni della penisola.

Il fenomeno dell’avvelenamento riguarda tutta la penisola italiana. Non si tratta di una pratica circoscritta in alcune regioni, ma bensì diffusa in tutte le regioni, anche se in Sicilia si registrano il maggior numero di casi.

Avvelenamento cani un fenomeno diffuso 

Da Patti, in provincia di Messina, dove in due giorni sono morti tre cani, tra i quali due avvelenati e un cane è stato trovato con la testa mozzata. Sempre in Sicilia a Biancavilla, sono rinvenuti cinque cani morti, a distanza di pochi giorni. In questo caso, grazie alla video sorveglianza, le forze dell’ordine hanno individuato la responsabile che ha disseminato i bocconi avvelenati. Un dato importante.

Tuttavia, sottolinea Croce, in una diretta video sui social, ogni giorno, a livello di cronaca locale si registrano casi di avvelenamento e di rinvenimento di bocconi avvelenati. Dalla Sicilia, passando per Vercelli, Genova, Imperia, Milano, Ferrara, Sardegna, Valle D’Aosta. 33 casi negli ultimi giorni in tutte le regioni, come a Ussago, in provincia di Brescia, dove sono morti tre cani di proprietà. Mentre a Vercelli, denuncia Aidaa sono stati recuperati bocconi avvelenanti.

“Molte località interessate dal fenomeno dei cani avvelenati. Oltre agli appelli dei volontari, vi è il problema della diffusione dei bocconi che riguarda sei segnalazioni quotidiane in diversi località lungo tutto la penisola. Fortunatamente questi bocconi vengono trovati prima e non fanno morti. Per non parlare di casi di derattizzazione”.

Quello che vuole sottolineare Lorenzo Croce, è che “non si tratta di un fenomeno solo ristretto alla Sicilia. E’ fondamentale parlarne”.

Avvelenamento cani: monitorare il fenomeno

Per questo, Croce sollecita una banca dati nazionale.

“Chiediamo una banca dati del ministero sulla diffusione dei bocconi avvelenati, dove sia chiaro e preciso cosa accade. Traffici di animali, cani rubati e cani avvelenati. Che siano tre categorie inserite in una banca dati, in modo che si delinei una mappa che evidenzi una maggior concentrazione di questi fenomeni e la loro diffusione territoriale”.

Il presidente Aidaa evidenzia che è possibile raccogliere i dati non solo attraverso le denunce e i fatti di cronaca locale, ma anche dai data base dei veterinari.

“Non ci può più essere una strage di questo tipo che resti impunita oggigiorno. Una moltiplicazione che avviene attraverso un non controllo del territorio”. E’ quanto conclude Croce invitando i cittadini a segnalare questi casi come i bocconi avvelenati alle forze dell’ordine come alla Asl veterinaria.

Segnalazioni che contribuiscono a salvare la vita degli animali. Aidaa s’impegna a monitorare questo fenomeno quotidianamente, tramite una rassegna giornaliera di casi di avvelenamento per mantenere i riflettori accesi su questo fenomeno e sensibilizzare le istituzione nonché l’opinione pubblica.

C.D.

 

 

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