Bambini posano sorridenti con trofei di caccia grossa

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By lotta75

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Bambini esposti con trofei di caccia

Diverse immagini hanno sollevato scalpore negli ultimi anni riguardo a cacciatori fotografati al fianco dei loro trofei. Dopo l’ennesimo scandalo di una donna americana Tess Thompson Talley in posa con una giraffa nera che aveva appeno ucciso, il quotidiano The Sun ha riservato un approfondimento sul tema.

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Quello che ha evidenziato il The Sun sono soprattutto le fotografie scattate dai cacciatori ai loro figli. Una serie di fotografie condivise dai genitori sui social per vantarsi delle prodezze dei loro bambini al fianco di orsi, leoni o altri esemplari selvatici di caccia grossa.

Lo stesso giorno in cui l’immagine della cacciatrice americana è rimbalzata sui social, è passata inosservata la fotografia di un uomo Jaco van Vuuren che nella provincia di Limpopo in Sud Africa, gestisce con la moglie Tanya una tenuta per la caccia safari (Van Vuuren Safaris). Van Vuuren infatti aveva condiviso la fotografie di un padre in posa con il figlio accanto ad un leone.

Caccia grossa: trofei anacronistici

Della stessa serie, la fotografia di un cacciatore dell’Alaska, Kyle Virgin che ha pubblicato una fotografia della figlia Aubrey che aveva appena ucciso il suo primo orso grizzly. Immagini di bambini con pistole con al fianco cadaveri di specie selvatiche, di grossa taglia anche protette.

L’elemento forse più raccapricciante è il modo con il quale questi animali vengono dissacrati, l’assenza di rispetto nei riguardi della loro vita. The Sun cita il commento di Ryan the Buddha del Wisconsin che ha pubblicato orgoglioso, la fotografia di famiglia, con la moglie e le sue due figlie accanto ad un puma. L’uomo scherzosamente aveva commentato che “le ragazze hanno detto che volevano un altro gatto”.

Una galleria degli orrori. Dalle fotografie sentiamo l’odore del sangue e della morte. Vite spezzate per un puro divertimento sadico e per delirio di onnipotenza. Carcasse di creature innocenti esposte come trofei da persone sorridenti che hanno anche pagato caro per ucciderle. Un fenomeno alquanto anacronistico considerando il dramma attuale che sta vivendo la fauna selvatica a rischio estinzione e minacciata ogni giorno dall’inquinamento e l’invasione dell’uomo.

C.D.

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