Cane eredita un milione di euro dal suo proprietario

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By Gabriele

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Un cane eredita un milione di euro dal suo proprietario, Pasquale Rizzo, morto all’età di novant’anni: cosa è accaduto e come ha fatto.

Nel nostro ordinamento gli animali non sono soggetti giuridici. Per cui non possono ricevere alcuna eredità. Per raggirare l’ostacolo, si può istituire come erede un’associazione che abbia l’onere di utilizzare il bene a vantaggio di uno o più animali. Oppure si può scegliere di nominare un esecutore testamentario, come ha fatto Pasquale Rizzo, funzionario delle Ferrovie dello Stato in pensione, avellinese trasferito a Milano, scomparso a novant’anni di recente.

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La vicenda di Tor, il cane che ha ereditato un milione di euro

Nelle scorse settimane, vi avevamo parlato di Gerry, il gatto più invidiato d’Italia. Aveva ereditato 30mila euro dalla sua proprietaria recentemente scomparsa. La vicenda di Tor, il cane di Pasquale Rizzo, assomiglia molto a quella di Gerry, ma la cifra è molto più cospicua. L’anziano si era rivolto all’avvocato Andrea Fabio Ferrari per un consulto. lui e Tor erano infatti inseparabili da sette anni e nel 2014 il cane gli aveva anche salvato la vita.

Il legale gli spiega cosa deve fare: “In Italia, a differenza che in altri Paesi, non è possibile nominare erede direttamente un animale, però tramite l’istituto giuridico del legato testamentario si può far sì che un soggetto, l’esecutore testamentario, vigili affinché il patrimonio sia ‘asservito’ alle esigenze del cane”. Detto, fatto: Pasquale Rizzo, una laurea in economia e commercio, opta per un suo collega, Antonio Zaccagni. L’ultima parola spettava al giudice, che non dice di no.

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Come sta adesso Tor?

Tor, dopo la morte di Rizzo, vive in una pensione “non un canile, una bella struttura dove vive comodamente, ma pensiamo che sarebbe preferibile affidarlo a una famiglia che ami gli animali”, spiega Zaccagni, secondo quanto riporta ‘Repubblica’. Quindi prosegue sottolineando: “Sono stati valutati un milione di euro i risparmi su due conti correnti di Rizzo e due appartamenti uno a Milano e uno ad Avellino, che sono stati dati in affitto”. Al cane “non mancherà niente, ma io continuerò a vigilare che i soldi vengano impiegati per lui”. Questo “come dispone il testamento e come il suo padrone ha espresso nelle sue ultime volontà”. Se Tor dovesse mancare prima cosa accadrà? Quel patrimonio “potrebbe essere destinato alle esigenze di altre fondazioni o associazioni che si occupano di animali che possono fare istanza a me o al Tribunale di Milano”.

GM

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