Cane ucciso dalla fame: è rimasto sepolto vivo per due mesi – FOTO

Foto dell'autore

By Antonio Papa

News

cane ucciso
Il luogo dove è stato ritrovato il cane ucciso dalla fame

Cane ucciso dai morsi della fame: è stato sepolto vivo dopo essere stato lasciato rinchiuso in una gabbia in un anfratto sotterraneo.

Un cane ucciso dopo essere stato sottoposto a torture e lasciato a morire sottoterra sepolto vivo è stato trovato dalla polizia nella Contea di Schuylkill, nello stato americano della Pennsylvania. Ed ora le forze dell’ordine sono alla ricerca di chi ha condannato a morte quel povero animale. È stato anche inoltrato un appello al pubblico per far si di ottenere aiuto. Domenica pomeriggio una associazione animalista del posto ha ricevuto una chiamata relativa ad una macabra scoperta avvenuta a circa 30 minuti di distanza dalla sua sede. Il vice direttore ed una volontaria, Bridget Barder, hanno compiuto il viaggio fino alla zona boscosa in cui è avvenuto il misfatto.

La donna si è detta profondamente scioccata da quanto successo. “È stato tutto completamente straziante, ero incredula di quanto ho visto”. Il cane ucciso è stato trovato nello specifico in un anfratto sotto terra. Era stato rinchiuso in una gabbia, poi sepolta nel sottosuolo. L’entrata era stata coperta con delle tavole prese da una vicina casa abbandonata. A compiere la scoperta sono stati due escursionisti, incuriositi da quanto stavano vedendo. Alla fine hanno trovato il cane ucciso, un Pitbull.

Cane ucciso dalla fame, mai vista tanta crudeltà

 

Chi lo ha nascosto con crudeltà lì dentro ha messo una roccia gigantesca sulle tavole di legno, come se non bastasse. Questo allo scopo di impedire all’animale di scavare per uscire”. Il cane era certamente vivo quando è stato rinchiuso lì sotto, per poi morire di fame. Si ritiene che sia rimasto chiuso lì sotto per ben due mesi. “È chiaro che per fare questo, le persone crudeli che hanno agito così conoscevano bene l’area. E non c’è dubbio sul fatto che il cane sia stato anche torturato” dicono gli animalisti. La zona è molto frequentata dai taglialegna, come attestano numerosi ceppi tagliati che si possono facilmente trovare in giro. Si vuole indagare per capire comunque se potesse essere possibile segnalare la presenza del cane prima. Tra l’altro è anche stata istituita una taglia per chiunque riuscirà a far catturare i responsabili.

A.P.

Impostazioni privacy