Cavallo aggressivo: quali sono le cause, i segnali e come intervenire

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By lotta75

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L’aggressività del cavallo è un disturbo comportamentale

L’aggressività del cavallo deriva da diversi fattori. Un cavallo aggressivo può fare paura arriva a mordere, a dare calci, testate, spintonate e caricare le persone o altri animali. Questo comportamento incontrollato può essere pericoloso.

Aggressività del cavallo

Un cavallo può incattivirsi e diventare aggressivo per vari motivi e si può verificare sia nei confronti di altri cavalli che nei riguardi dell’uomo.

Dominazione, gerarchia, leadership, paura, sottomissione, maltrattamenti e traumi passati. Anche l’alimentazione ad esempio incide sul comportamento dell’animale. Un’alimentazione troppo ricca in componenti proteici comporta un sovraccarico e implementa l’aggressività.
Maltrattamenti oppure l’utilizzo della voce alta alimenta un disagio nell’animale.

Cavalli aggressivi con altri cavalli

L’aggressività rivolta verso gli altri cavalli deriva prevalentemente da due situazioni: competizione tra stalloni o quando le femmine vogliono proteggere i loro puledri. Anche la paura incide sull’aggressività.

Nel branco, i cavalli socializzano tra loro e creano dei legami di amicizia al pascolo. L’aggressività tra cavalli scaturisce da situazioni diverse e si palesano in comportamenti quali morsi e calci.

I segnali di minaccia si manifestano sia attraverso espressioni facciali come orecchie indietro, denti incisivi esposti che con movimento della coda o con i posteriori che il cavallo alza.

Il cavallo sottomesso tende ad evitare lo scontro e si allontana tenendo la testa e la coda abbassate. Inoltre, il cavallo sottomesso, batte le labbra “snapping” come segnale così come è stato anche riscontrato nei giovani puledri che si avvicinano a un cavallo adulto.

  • Aggressività per Competizione:

Lotta tra stalloni: Quando due stalloni combattono non sempre la lotta è molto aggressiva ma a volte può essere intensa e i cavalli possono riportare ferite e cicatrici.
Competizione per il cibo: un comportamento che si palesa spesso tra cavalli allo stato domestico. Questo influenza anche l’equilibrio tra i componenti del gruppo, in rapporti bilaterali e non sulla gerarchia sociale.

  • Protezione del puledro: una cavalla è protettiva nei confronti dei propri cuccioli. Quando sono appena nati, tende a mettersi tra il puledro e l’intruso, arrivando a mostrare un comportamento minaccioso.
  • Gerarchia tra cavalli: si distingue dai rapporti bilaterali tra due cavalli, anche nell’ottica simpatia/antipatia. Molti studi hanno dimostrato che non si verificano conflittualità aggressive per quanto riguarda la gerarchia.
  • Leadership: la leadership può essere sociale ovvero quando c’è una sfida per diventare responsabile del gruppo. Possono intervenire sia femmina che stalloni.
    Un’altra forma di leadership è quella territoriale ovvero quando il cavallo intende dare una direzione al gruppo.

Per mantenere un equilibrio nel branco, è possibile ricorrere ad alcuni metodi come la castrazione, la desensibilizzazione o il controcondizionamento.

  • Far conoscere i cavalli tenendoli in due recinti separati in modo che non possono ferirsi colpendosi con gli zoccoli.
  • L’approccio deve essere graduale e i cavalli devono imparare a conoscersi e ad accettare la presenza dell’altro.

Il cavallo è aggressivo con l’uomo

I cavalli manifestano comportamenti aggressivi nei riguardi dell’uomo per vari motivi che possono essere per un disagio, per paura, per sottomettere, provocare, per dominazione.

La paura può scaturire da maltrattamenti, abusi, trattamenti rudi o anche cecità di notte.

Il cavallo esprime un disagio

L’aggressività del cavallo che scaturisce da un disagio è più comune e diffusa. E’ importante imparare a distinguere il malessere dell’animale per comprendere il problema e affrontarlo.

L’animale potrebbe essere represso nella mancanza di movimento o di socializzazione. Potrebbe avere sia un disagio fisico che psicologico e reagire in maniera aggressiva.

Ecco i disagi più comuni

  • bisogno di esprimersi, di muoversi, di esplorare e socializzare e viene tenuto sempre in box
  • non capisce cosa gli viene chiesto
  • dolori nell’essere cavalcato: sia in base alla postura del cavaliere che troppo esercizio fisico
  • viene represso nella sua natura. Un cavallo esuberante che viene costantemente ripreso può sviluppare aggressività
  • paura: è insicuro e non ha fiducia nel ruolo di capobranco del padrone
  • traumi passati, maltrattamenti collegati anche ad alcune parti del corpo: Ad esempio, la cattiva gestione dei cavalli, come metodi brutali nel mettere la sella, porteranno un cavallo a mordere quando viene stretto il sottopancia. Lo stesso per la testiera. Magari il cavallo ha subito dei traumi in bocca e rifiuta di farsi toccare la testa o le orecchie per farsi mettere i finimenti, arrivando a mordere.

Leggi–> Il cavallo morde: perché e come intervenire

Segnali aggressività del cavallo

Il linguaggio del corpo del cavallo è fondamentale. Attraverso il movimento di alcune parti, come orecchie, labbra e coda l’animale lancia alcuni segnali che devono essere interpretati e capire di conseguenza i suoi stati d’animo. Come elencato, il cavallo potrebbe diventare aggressivo per diversi motivi.

Orecchie: quando il cavallo le piega all’indietro e le schiaccia sulla nuca, è un segnale palese di aggressività e nervosismo dell’animale.

Coda: la coda indica lo stato d’animo del cavallo, quando è in alto il cavallo si pavoneggia e potrebbe essere un segnale di sfida ad un altro cavallo.

La coda in basso, tra le gambe e un comportamento da sottomesso o impaurito, sono segnali che indicano che il cavallo potrebbe attaccare o arrivare anche a calciare.

Coda agitata in maniera aggressiva e fatta ruotare indica scocciatura o nervosismo.

Bocca: un cavallo nervoso irrigidisce le labbra e tiene la bocca serrata.

Irrigidimento del corpo: quando il cavallo è spaventato irrigidisce i muscoli del corpo, esegue movimenti bruschi, cambia anche la respirazione che risulta più corta e affannata.

Occhi: pupille dilatate indicano paura e agitazione

Collo teso, orecchie appiattite e testa abbassata sono una chiara minaccia.

Schiena leggermente arrotondata: il cavallo si prepara a calciare con uno o due posteriori

Correggere il cavallo aggressivo

Per intervenire sull’aggressività dell’animale si devono distinguere diversi elementi. Considerare i fattori e le cause che rendono aggressivo il cavallo, nonché l’età dell’animale.

Da giovani puledri, i cavalli tendono a sfidare le autorità per cui il comportamento aggressivo potrebbe essere legato alla “pubertà” del cavallo.

Come prima regola, evitare di antropomorfizzare comportamenti dell’animale. Evitare di reprimere il cavallo con violenza o metodi brutali con i quali mettere paura. Questo peggiora lo stato di malessere del cavallo, aumentando la frustrazione e rendendolo più aggressivo. Ci sono casi nei quali il cavallo somatizza queste frustrazioni e la propria aggressività fino ad avere problemi gastrici o sfogando in attività/vizi sostitutivi.

Capire l’origine dell’aggressività

Innanzitutto, approcciandosi al cavallo è fondamentale individuare il malessere generato nell’animale.

Il metodo migliore per modificare il comportamento aggressivo di un cavallo risiede nel contro-condizionamento e la desensibilizzazione.

  • associare ricompense alle azioni non aggressive
  • dare più attenzioni al cavallo
  • toelettature
  • fare esercizio al cavallo

Lo scopo è ristabilire una relazione con il cavallo, passando attraverso uno schema naturale: cibo, cura del corpo e rinforzando nell’animale l’abitudine al contatto con la persona.

Nel caso di uno stallone aggressivo è consigliata la sterilizzazione. Secondo alcuni studi, l’aggressività è ereditaria. La riduzione degli ormoni, contribuisce a ridurre anche l’aggressività dell’animale.

Portare il cavallo al dialogo

Come comportarsi con un cavallo aggressivo:

  • se il cavallo carica la persona:
    mettersi in una posizione sicura, per poi dare una risposta decisa all’animale. Dare un comando fermo come “stai zitto” o “fermo”. Se l’animale replica agire con velocità se il cavallo si ferma, avviare un dialogo.
    Non farsi prevaricare dai sentimenti (paura o esaltazione). Piuttosto mantenere una posizione ferma e prevenire anche possibili ulteriori aggressioni.
  • Nella fase di dialogo: lasciare che il cavallo si esprima non in modo aggressivo
  • se il cavallo è dominante: evitare di essere aggressivi con il cavalo, non reprimere con violenza che può solo che generare frustrazione nell’animale.

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C.D.

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