Cina: fallita operazione animalista per salvare cani destinati al macello

Cina: fallita operazione animalista per salvare cani destinati al macello

carne cane

Dopo il tamtam mediatico sul commercio della carne di cane in Cina, esploso la scorsa estate con il Festival di Yulin, i riflettori si sono spenti sulla condizione dei cani e gatti da macello.

Le organizzazioni animaliste che operano sul posto,dal 2014, stanno però continuando la loro battaglia e gli attivisti proseguono le loro azioni di protesta per poter salvare i cani, bloccando i camion che trasportano in condizioni disumane gli animali verso il macello (clicca qui).

Grazie alle associazioni, si è venuto a creare un dialogo con il governo per cui era stato imposto ai commercianti un periodo di quarantena per gli animali e la loro tracciabilità. Con questo espediente, nella maggior parte dei casi, l’assenza della documentazione, portava all’ipotesi di traffici illegali, per cui i cani venivano liberati.

Tuttavia, come riporta Geapress, i commercianti e i macellai stanno ora passando al contrattacco. A Cangzhou, nella provincia di Heibi, gli animalisti sono riusciti a bloccare un camion che trasportava cani da macello. Ma la polizia intervenuta sul posto non ha fatto nulla per impedire al trasportare di recuperare i cani che erano stati nel frattempo scaricati dagli attivisti. Al contrario, un centinaio di cittadini lo hanno aiutato a rimettere i cani sul camion.

L’ONG Animal Welfare Project ha espresso amarezza, riferendo che gli animalisti che erano in inferiorità numerica sono stati forzati a tornare nelle loro automobili, tra le quali, una donna è stata quasi investita mentre tentava di bloccare le automobili corse in aiuto del trasportatore.

Ecco perché l’organizzazione non governativa ha annunciato che una delegazione a breve incontrerà a Pechino le autorità centrali di polizia per illustrare quanto è accaduto. Secondo l’ong, si tratta di un caso dal quale emerge che stia lentamente scemando l’interesse e la pressione sui traffici di cani e che di riflesso i trasportatori si sono fatti più agguerriti.

Per quanto riguarda il destino di quel centinaio di cani liberati e poi recuperati ci sono ben poche speranze.

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