Il video del ritrovamento di un cucciolo di labrador che nuotava al largo del porto Santa Lucia di Napoli (clicca qui per vederlo) ha fatto il giro dei social network scatenando una polemica rimbalzata sulle pagine di cronaca dei quotidiani.
Il cane è stato avvistato e recuperato da un gruppo di persone che stavano in barca a vela. Immediato il tam tam sulla rete, fintanto non si è scoperto che il cane era cascato da un aliscafo e il suo padrone, di nome Mario, aveva presentato una segnalazione alla Capitaneria di Porto.
A smentire le critiche avanzate dagli utenti, lo stesso padrone del cane che in un’intervista a Repubblica ha raccontato come siano andati veramente i fatti. Sabato scorso sull’aliscafo Caremar in partenza alle 11h45, il padrone del cane è stato costretto ad affrontare la traversata all’esterno, nell’area di poppa: “Avevo il cane in braccio, lo avevo appena prelevato a Napoli. Adoro i labrador, Noodle farà compagnia ad una femmina, che ho a casa. Dopo il primo tratto di navigazione, l’ho messo a terra: era al guinzaglio. Ma si è sganciato in pochi istanti, dimenandosi: quel guinzaglio con il quale me l’hanno ceduto, non doveva essere particolarmente resistente”.
In questo modo, racconta il proprietario Noodle si è sporto e in pochi istanti è finito in acqua: “L’avevo visto tenersi a galla, distante dalla schiuma. E così mi sono fiondato in sala macchine, allertando i marittimi. Un marinaio si è affacciato e mi ha detto: Non vedo alcun cane. Gli ho chiesto, sbracciandomi, di fermare l’aliscafo. Non è prassi, mi ha risposto. E comunque sarà andato sotto, sarà già morto. Io ero convinto che fosse ancora vivo”.
L’uomo ha poi spiegato di aver “allertato, grazie anche a Francesca, la mia compagna, la Guardia Costiera, a cui ho subito segnalato l’accaduto: mi hanno promesso che avrebbero mandato alcune unità a controllare, avvisando le unità in transito da e per le isole di Ischia e Procida della possibilità di imbattersi in un cane naufrago. La Guardia Costiera mi ha chiesto se avessi segnalato l’episodio al personale di bordo, ho risposto di sì”.
Il tenero cucciolo, nel frattempo, è stato recuperato dal gruppo di velisti e Mario racconta di aver incontrato i salvatori del cane: “Nel pomeriggio mi sono fiondato di nuovo a Napoli. Emozionatissimo, li ho ringraziati e resterò in contatto con loro. Uno dei velisti, avvocato, mi ha suggerito di sporgere denuncia per l’accaduto: è inumano il comportamento dell’equipaggio. Intanto, Noodle sta bene e non ha traumi. Non voglio neanche rispondere a chi sul web ha avanzato il sospetto che sia stato gettato in mare volontariamente: ho vissuto lunghe ore drammatiche, l’epilogo positivo non mi farà dimenticare quello che è accaduto sull’aliscafo”.
Un’avventura a lieto fine che sembra preannunciare una battaglia legale riguardo al comportamento dell’equipaggio per cui la stessa comunità animalista intende seguire il caso, accusando la compagnia marittima di non aver messo in atto le operazioni necessarie al salvataggio del cane.
Intanto la compagnia di navigazione in una nota ha annunciato di aver avviato un’indagine interna: “La società Caremar, nel manifestare il proprio rincrescimento per l’accaduto, comunica di aver disposto una indagine interna per accertare esattamente la dinamica dei fatti e le responsabilità per quanto avvenuto”.
Secondo le indiscrezioni, la stessa Capitaneria di Porto potrebbe presentare invece una denuncia di carattere amministrativo per accertare anche quel tipo di responsabilità.