Tutte le disposizioni utili a chi ha degli animali e/o si occupa di loro presenti nel decreto del premier Conte Io resto a casa.

Il decreto Conte Io resto a casa, nato per limitare i rischi di contagio dal coronavirus conosciuto come Covid 19, limita le attività dei proprietari di animali, pur continuando a tutelare le necessità primarie di questi ultimi.
Decreto Conte Io resto a casa: le disposizioni per chi ha o si occupa di animali

SALUTE
Sono stati rimandati i vaccini e gli interventi chirurgici non urgenti, mentre è sempre possibile portare l’animale in caso di pericolo per la sua vita da un veterinario. Se l’animale invece ha solo sintomi non gravi è preferibile consultare il veterinario on-line, tramite chiamata o videochiamata.
ALIMENTAZIONE
I proprietari di animali possono e devono ancora provvedere al loro nutrimento e per questo motivo sono rimasti aperti tutti gli esercizi che vendono cibo per animali, anche se i proprietari devono recarsi in quello più vicino, soltanto uno per nucleo familiare e una sola volta alla settimana. Anche chi gestisce strutture come canili, gattili e rifugi deve attenersi a queste regole per l’acquisto del cibo (in questo caso può andare a fare la spesa solo una persona per struttura).
Gli esercizi commerciali che vendono cibo per animali restano aperti secondo gli orari consentiti dal proprio Comune di appartenenza e continuano ad essere regolarmente riforniti, dato che nel decreto la circolazione di beni essenziali è garantita.
GATTILI, CANILI, RIFUGI E COLONIE FELINE
Il personale nelle strutture deve essere lo stretto indispensabile per svolgere le attività inderogabili che sono dar da mangiare agli animali, una volta al giorno, mantenere puliti i loro ambienti e somministrare loro eventuali farmaci o altre cure. Dove possibile solo una persona, quella che vive più vicino per limitare gli spostamenti, deve occuparsi della struttura, indossando i dispositivi di protezione individuale come i guanti.
Dove più persone siano necessarie per occuparsi della struttura, devono mantenere la distanza di almeno un metro e indossare i dispositivi di protezione individuale. Gli stessi principi valgono per le colonie feline.
In tutti i casi sopra descritti in cui è necessario uscire di casa per occuparsi degli animali occorre il modulo di autocertificazione.
OCCUPARSI DEL PROPRIO CAVALLO
Chi ha un cavallo è sottoposto a delle disposizioni particolari, a seconda che egli sia iscritto o meno alla FISE e che l’animale sia in una struttura o in un’area privata, come spiegato nell’articolo dedicato Decreto Conte Io resto a casa: cosa prevede per chi ha un cavallo.
PORTARE A SPASSO IL CANE
Il decreto consente di portare, preferibilmente sotto casa e non più che a 200 metri di distanza da questa, il cane a fare i propri bisogni. L’uscita non deve prolungarsi più del necessario ed è vietato creare assembramenti.
RICEVERE AIUTO PER OCCUPARSI DEGLI ANIMALI
Persone risultate positive al coronavirus, che quindi non possono uscire di casa, anziani e altre persone che non possono prendersi cura dei propri animali domestici e non hanno qualcuno all’interno dello stesso nucleo familiare che li possa sostituire possono chiedere aiuto alle associazioni ENPA, AIDAA o alla Protezione Civile, alle quali il decreto consente, rispettando le norme di sicurezza, di intervenire.
I volontari stabiliranno caso per caso per caso se affidare temporaneamente gli animali a una struttura che se ne occupi o se portare a domicilio il cibo e accompagnarli dal veterinario qualora fosse necessario. Maggiori informazioni sono disponibili negli articoli Cane offre aiuto agli anziani in una casa di riposo in un modo inaspettato e Chi si occupa degli animali se mi ammalo di Coronavirus? L’iniziativa.
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Teresa Franco