Fuego il cane che era stato bruciato vivo è stato adottato

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By Loriana Lionetti

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Dopo essere stato torturato e bruciato finalmente Fuego è stato adottato. Ha trovato una casa dove nessuno gli farà più del male.

Fuego il cane bruciato vivo

Sassari, Fuego, un meticcio di taglia piccola, viene trovato da una signora sul ciglio di una strada nella campagna di Monte Bianchinu in condizioni molo critiche.

Trasportato d’urgenza all’ospedale didattico veterinaria di Sassari, le sue condizioni risultano essere molto critiche, sia per le ferite e le ustioni riportate durante le sevizie, che per il fumo che la povera creatura ha inalato durante l’atto di brutalità che l’ha coinvolto.

Dopo i primi esami risulta che i padiglioni auricolari e la vista del povero cane potessero rimanere danneggiati, sul resto del corpo svariate ustioni significative.

Dopo alcuni mesi di cure, fortunatamente per Fuego, le ustioni sono in via di guarigione e anche se le sue orecchie sono danneggiate, non rischia più di perdere la vista.

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Fuego, il cane torturato e bruciato è in via di guarigione

Essendo in via di guarigione si temeva per la sorte del cane. Se nessuno l’avesse adottato sarebbe finito in un canile.

Faustamente, con l’annuncio della sua imminente guarigione, i centralini della polizia municipale di Sassari sono andati in tilt per le tantissime richieste di adozione, arrivate da tutta Italia.

Ed ora finalmente Fuego che d’ora in poi verrà chiamato Fibi, è stato adottato, proprio da chi con tanto amore l’aveva trasportato all’ospedale.

La signora che aveva trovato Fibi, dopo aver visto la sofferenza immane del povero animale, ha deciso di adottarlo per regalargli finalmente una vita serena e piena di amore.

Fibi, (Fuego) è stato adottato

Il suo corpo è ancora segnato dalla brutalità di colui che l’ha bruciato vivo. Sfortunatamente l’identità del carnefice è ancora ignota, ma Fibi sembra non provare più alcun dolore.

Il cane infatti non da segni di ricordare gli orrori subiti e con la sua nuova famiglia che lo ha accolto sembra essere dolcissimo.

L’annuncio che era stato fatto da Gianni Serra comandante della polizia municipale di Sassari fa capire quanto tutta la collettività voglia trovare il colpevole degli atti disumani che hanno visto bruciare viva una povera creatura.

“Chiunque sia in grado di fornire delle informazioni utili per individuare i responsabili dei maltrattamenti, si faccia avanti.”

“Quelle foto e la crudeltà del gesto ci hanno sconvolto, non abbiamo dormito per una notte. Credo che sia giusto far di tutto per trovare il colpevole”

L.L.

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