Gabbie vuote al canile municipale grazie all’intervento del Vet Ranch

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By lotta75

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Il sogno di qualsiasi canile o rifugio è quello di vedere tutte le gabbie vuote. Per questo, negli Stati Uniti, molte associazioni promuovano delle giornate “porte aperte” per le adozioni, creando degli eventi che in alcuni casi riservano delle bellissime sorprese come accaduto a marzo nel canile ASPCA di Sanford in Carolina del Sud che nel giro di 24 ore ha dato in adozione ben 524 esemplari tra cani e gatti, svuotando la struttura.

Un vero e proprio successo che si è ripetuto in un’altra struttura, il canile municipale Greenville Animal Control in Texas dove è stata promossa una giornata di adozioni dal Vet Ranch, il gruppo di animalisti No kill, noto sul web per i video di salvataggi e il recupero di molti animali maltrattati e abbandonati.

Per salvare nuovamente centinaia di pelosi che nei canili municipali negli Usa rischiano l’eutanasia, i volontari del Vet Ranch hanno chiamato all’appello migliaia di cittadini, invitati a scoprire e ad innamorarsi dei cani, gatti e cuccioli desiderosi di ricevere tanto amore.

Al contempo, per dare un supporto agli interessati, il gruppo si è preso carico delle spese di registrazione del microchip e della sterilizzazione e castrazione degli esemplari adottati: “Quando la giornata è iniziata, tutti noi eravamo eccitati e desiderosi di cambiare la vita ai pelosi”, hanno raccontato i volontari del Vet Ranch che mai si sarebbero aspettati all’enorme successo dell’iniziativa.

Infatti, davanti all’ingresso del canile si sono presentate centinaia di persone che hanno aspettato pazientemente d’entrare, ben prima dell’orario di apertura.

Nel giro di poche ore, esemplari di tutte le età, cani e gatti, stavano scomparendo dalle gabbie, fino a quando non sono rimasti che pochi esemplari anziani. Ma i volontari non volevano lasciarli soli e così sono tornati a casa con uno o due vecchiotti, svuotando del tutto il canile.

In totale sono stati sterilizzati una trentina di animali e microchippati oltre sessanta esemplari.

Un lieto fine che ha riscaldato i cuori dei volontari, felici di pensare che quelle povere bestiole erano finalmente libere e fuori pericolo eutanasia.

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