Jacques Chirac, l’ex amatissimo presidente francese morto ieri, per il suo cane adorato cane aveva infranto il protocollo dell’Eliseo.

Ieri ha fatto il giro del mondo la notizia della morte dell’ex presidente Francese Jacques Chirac. L’uomo era talmente un amante degli animali che per uno dei suoi cani aveva infranto il protocollo della simbolo della Repubblica Francese, l’Eliseo.
Tra i suoi numerosi cani, molto famoso in Francia era il suo cane Sumo, che aveva dovuto dare in adozione a malincuore, la cagnolina Jasmine e Maskou, un Labrador la cui morte lo ha spinto a infrangere le regole.

Jacques Chirac per la morte del cane aveva infranto il protocollo
Secondo il protocollo Maskou avrebbe dovuto trovare riposo ad Asnières, proprio in un cimitero dedicato a questi amici a quattro zampe. Invece Chirac decise, contravvenendo al protocollo, di seppellirlo in un luogo presidenziale: l’Eliseo.
La cosa non stupisce, dato l’affetto per il suo cane e il ruolo privilegiato di presidente che rivestiva in quel momento. Per lui infrangere questa regola non deve essere stato difficile. In pochi erano a conoscenza di questo evento e ancora meno sono quelli che conoscono l’ubicazione precisa del cane.
Una dimostrazione di stima per il suo cane da parte di Jacques Chirac decisamente fuori dal comune.

Jacques Chirac era molto amato dai francesi. Prima di arrivare alla presidenza era stato due volte ministro sotto D’Estaing e Mitterand.
Come presidente ha promulgato leggi importanti e moderne in Francia come l’abolizione della leva obbligatoria. Moderno più di altri suoi contemporanei, era un presidente che oggi chiameremmo “green” data la sua attenzione costante per l’ambiente.
Era anche un grande amante della cultura e dell’Africa. Ha avuto il merito di partecipare alla creazione del Museo D’Orsay Jacques Chirac, in cui si trova un’importante collezione. Ha anche dimostrato l’amore per il continente africano con numerosi viaggi.
Animali al potere: la storia di Larry
Intanto, oltre manica, in Gran Bretagna, sono gli animali stessi ad infrangere il protocollo come Larry. Larry è un gatto ma anche un vero impiegato a Downing Street: infatti è il cacciatore ufficiali di topi della Regina.
Il primo ministro lo eredita e Larry è passato indenne da David Cameron a Theresa May (che non sembrava averlo molto in simpatia ed averlo accettato solo perché il protocollo lo impone). Insomma, mentre i primi ministri vanno e vengono in Inghilterra (ora anche la May è andata via cedendo il posto Boris Johnson) Larry rimane lì.
E sembra essere ben consapevole del suo ruolo dato che non ha esitato ad attaccare addirittura i cani Oscar e Rex, cani del cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond. Solo l’intervento di Hammond ha evitato maggiori guai ai suoi cani, che sta tenendo ben lontani dal rissoso gatto.
Due storie diverse quelle di Larry e Maskou, ma che mostrano come gli animali domestici siano veri protagonisti anche della politica.
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T.F.
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