Le tartarughe liberate in acqua: l’emozionante momento che regala gioia

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By Benedicta Felice

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Le tartarughe liberate dopo aver trascorso mesi in cura presso il centro di recupero del WWF. Un attimo che ha suscitato tanta emozione

tartaruga a nuoto (Foto Pixabay)
Tartaruga a nuoto (Foto Pixabay)

Buone notizie per due esemplari di tartarughe caretta caretta che sono state curate da un centro di recupero del WWF. Le due testuggini erano in pericolo di vita a causa dei danni prodotti dalla plastica che le impediva di sopravvivere. Tuttavia, grazie all’intervento di un pescatore e di un miticoltore, ora possono tornare a godere della libertà in mare.

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Le tartarughe liberate, attimi emozionanti a Policoro 

Tartarughe che nuotano (Foto Pixabay)
Tartarughe che nuotano (Foto Pixabay)

La prima tartaruga di nome “Lady Bug” è stata ritrovata a Scanzano Ionico (MT) con il corpo avvolto da tantissimi ami. La testuggine è lunga 60 cm e pesa 23 chilogrammi e finalmente, dopo un mese di riabilitazione può tornare a godersi la libertà tanto desiderata. La seconda tartaruga “Gianna-Sula” è stata recuperata il 15 luglio dopo una settimana di ricerche in mare. Dal punto di vista dell’aspetto fisico è lunga 65 centimetri e 29 chilogrammi di peso. E’ stata avvistata dai membri della marina militare nel Mar Piccolo (Ta). L’animale è stato ritrovato con una grande ferita alla testa a causa di un trauma subito ad opera di un corpo contundente. Non è stato semplice portarla in salvo poiché sono stati messi in atto vari tentativi di recupero. Nonostante ciò, un miticoltore è stato in grado di portare a termine la difficile impresa, recuperando l’animale, e dopo essere stata curata per due mesi e mezzo è pronta per ritornare alla sua vita normale.

Il momento della liberazione è stato condiviso sulle varie piattaforme social del Centro, condividendo l’attimo commovente con tutti gli utenti che seguono la pagina e non. La liberazione ha acquistato ancora più valore a causa delle limitazioni imposte per mezzo del Covid, sul rispetto del DPCM.

Un monitoraggio costante e accurato 

Tartaruga caretta tra le mani (Foto Pixabay)
Tartaruga caretta tra le mani (Foto Pixabay)

L’emozione è stata ancora più grande per mezzo dell’applicazione di tag satellitari che permettono agli animali di essere monitorate in modo tale da ottenere maggiori informazioni possibili su tale rettile preistorico. L’applicazione dei dispositivi permetterà agli esperti del settore di studiare l’andamento della popolazione della specie, ricavando maggiori informazioni possibili. I tag fanno parte del progetto denominato SAT-CAL  grazie a notevoli autorità come la Dottoressa Cerritelli di UNIPI, il Prof. Casale, il Prof. Mingozzi e il CRTM di Brancaleone.

Il progetto innovativo consente di tutelare ancora di più tali esemplari, continuando l’attività di protezione di tali animali, avviata da più di 20 anni fa. Inoltre, la salvaguardia delle tartarughe marine potrà essere continuata mediante il controllo delle spiagge che ha permesso di mettere in sicurezza ben 100 nidi.

Un evento importantissimo che dà una marcia in più per il proseguo della ricerca e della salvaguardia di esemplari così rari. Tale sistema si pone a vantaggio della ricerca sullo studio di animali particolari e a rischio estinzione, un contributo in più, che coniuga il progresso tecnologico con l’importanza della salute e del corretto sviluppo del processo di crescita.

 

Benedicta Felice

 

 

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