Lettera straziante di un uomo ai teppisti che hanno bruciato vivo il suo cane

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By Gabriele

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bruciato vivo
(Facebook)

Su Facebook la lettera straziante di un uomo ai teppisti che hanno bruciato vivo il suo cane Scooby, mentre l’altro cane è ora rimasto solo.

Alcuni teppisti hanno appiccato il fuoco nella rimessa di auto di un uomo e hanno bruciato vivo il suo cane. Il proprietario di Sutton Care Spares a St Helens ha scritto un post straziante su Facebook condividendo la notizia che Scooby era morto nel fuoco. Ha detto che il suo altro cane, Zulu, era ‘determinato a tornare nel fuoco’ dopo aver capito che Scooby era ancora dentro, con le zampe bruciate.

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Le parole dell’uomo a cui è stato bruciato vivo il cane

Il post recita: “Messaggio alla piccola banda di ratti assassini di cani. Non mi preoccupa che tu stia bruciando il nostro cortile, non mi preoccupo di perdere un’enorme quantità di denaro, è tutto banale. Non sono abbattuto, m***a succede, può essere sostituito. Ma quello che mi ha infastidito è che hai bruciato Scooby vivo e l’hai ucciso. Lo abbiamo preso in buone mani qualche giorno prima. Ratti”.La lettera prosegue: “Ero sospettoso perché il nostro altro cane marrone Zulu fosse così determinato a r imettersi nel fuoco, nessuno dei servizi di emergenza in loco può confermarlo. Ho il sospetto che tu l’abbia fatto apposta perché ti ha impedito di portare via qualcosa”.

La polizia del Merseyside ha confermato che l’incendio, iniziato poco dopo la mezzanotte di giovedì, viene trattato come un sospetto incendio doloso. Un portavoce ha detto: “Poco prima delle 0.10, è stato ricevuto un rapporto su un incendio che aveva danneggiato un certo numero di auto nei locali di Hoghton Road a Sutton. Non ci sono notizie di feriti”. È stata avviata un’indagine congiunta per stabilire tutte le circostanze, comprese indagini forensi, testimonianze dirette e telecamere di videosorveglianza. Questo l’appello delle forze dell’ordine: “Chiunque abbia assistito all’incidente o abbia visto qualcosa di sospetto che potrebbe essere d’aiuto, è invitato a contattare la polizia”.

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