LNDC: “Bisogna creare una Protezione Civile per gli animali”

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By Antonio Papa

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In queste ore è allerta massime nelle zone dell’Umbria e degli altri luoghi colpiti dalle forti ondate sismiche degli ultimi giorni. La situazione è critica con oltre quarantamila sfollati, anche se stavolta non si registrano danni né feriti gravi rispetto a quanto causato dal terremoto nel centro Italia dello scorso 24 agosto. Ma persone ed anche tantissimi animali domestici ora non hanno più un posto dove andare. In alcuni posti non è rimasto più niente, altri risultano irraggiungibili: è il caso del centro storico di Norcia, dove diversi cani e gatti restano tutt’ora intrappolati.

I sopralluoghi delle scorse ore hanno portato al salvataggio di circa dieci quattrozampe, consegnati alle guardie zoofile che immediatamente poi li hanno sottoposti alle cure dei veterinari identificandone al contempo i proprietari. Presto potranno tornare nelle rispettive famiglie. La LNDC, Lega Nazionale delle Difesa del Cane, continua imperterrita la propria instancabile opera di soccorso e salvataggio per mettere in sicurezza cani e gatti, e magari altri animali coinvolti dal sisma.

Piera Rosati, presidente del movimento, commenta sui network web ufficiali della LNDC: “Stiamo assistendo impotenti alla furia devastatrice della natura ma non possiamo fermarci ad osservare i danni. Bisogna darsi da fare per contenere il disastro e soccorrere le ferite materiali e morali di chi è stato toccato da questo dramma. Sto parlando sia delle persone che dei loro animali. Animali il cui status può essere di affezione, di reddito, ma che comunque risultano di grande importanza e sono invulnerabili e senza difese”.

“Occorre superare questa emergenza e non tamponarla soltanto. Si rende pertanto necessaria l’istituzione di una Protezione Civile animale che possa lavorare fianco a fianco con quella importantissima ed irrinunciabile istituzione a noi tutti ben nota e che possa attivarsi in casi di catastrofi come questa. LNDC chiede che avvenga il più presto possibile un vertice tra le associazioni di volontariato di protezione animale con l’organismo della Prevenzione sanitaria facente capo al Ministero della Salute”. E questa sembra essere diventata una necessità impellente dal momento che alcune strutture di ricovero si sarebbero rifiutate di accogliere gli animali.

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