Lo dipingono di giallo per divertimento

Foto dell'autore

By lotta75

News

gatto-giallo

Un applauso all’idiozia? Forse si, in questo caso potrebbe essere pertinente. Dopo il piccolo Smurf il gattino dipinto di viola per servire da esca ai cani di combattimentosulle pagine di cronaca spunta un altro fatto simile. Questa volta siamo in Francia a Gamaches, dove domenica scorsa, tornando a casa, i proprietari di un gatto, hanno trovato il loro adorabile felino domestico totalmente dipinto di giallo. Il gatto di nome Lila, di due anni, era solito passeggiare all’esterno nel quartiere e forse, durante una delle sue gite pomeridiane, qualcuno ha profittato per fare una bravata, acchiappandolo e dipingendolo di giallo. Le modalità e il tipo di tinta usata sono ignote, ma resta il gesto e le conseguenze anche per il trauma psicologico subito dal povero micio.

I  padroni di Lila hanno condiviso la fotografia del loro gatto dipinto di giallo, lanciando un appello a chiunque fosse al corrente di fornire informazioni e al contempo chiedendo se altri residenti hanno avuto un caso simile.

Il gatto è stato subito portato in toeletta per togliere la tintura che potrebbe essere nociva per la sua pelle. Dopo quell’esperienza traumatica, il gatto ha cambiato comportamento: “Appena l’avviciniamo si lamenta”, scrivono i proprietari, spiegando di dover portare Lila dal veterinario per verificare se la tinta non abbia provocato qualche danno o se quei lamenti siano riconducibili al trauma.

Intanto la rete ha espresso solidarietà alla proprietaria condividendo l’appello ed esprimendo lo sdegno, augurando che siano individuati i responsabili perché purtroppo bravate di questo genere hanno sempre delle conseguenze sugli animali.

Da un punto di vista della legge in Francia, gli animali sono riconosciuti come esseri sensibili e chi è colpevole di maltrattamento incorre in una sanzione amministrativa che spazia dai 450 euro se involontaria, 1500 euro se si tratta di un’azione deliberata e 3mila euro nel caso di recidiva.

Impostazioni privacy