Luca Zaia predispone la confisca di tutti i ventilatori respiratori veterinari

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By Loriana Lionetti

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In veneto come in tutto il resto dell’Italia, e anche in quasi tutto il mondo si sta vivendo una situazione surreale, e si sta cercando in ogni modo di provvedere a quella che è l’attuale emergenza ovvero la mancanza d ventilatori respiratori.

Luca Zaia
Luca Zaia confisca i ventilatori respiratori veterinari del veneto

A causa della diffusione del corona virus ( Covid-19) un virus che riduce i polmoni in maniera tale che il contagiato non riesca più a respirare autonomamente, gli ospedali sono pieni e malgrado l’ottima organizzazione sanitaria e lo sforzo che tutti i giorni viene assolto dal personale medico specializzato, si ha una vera e propria difficoltà a reperire i ventilatori respiratori.

Ed ecco perché il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato in una conferenza stampa tenutasi nella sede della Protezione civile di Marghera la sua decisione che ha lasciato perplesse molte persone.

Confiscati i ventilatori respiratori veterinari da Zaia

 ventilatori  respiratori
Luca Zaia confisca i ventilatori respiratori veterinari del veneto

Zaia ha infatti disposto la confisca di tutti i respiratori degli studi veterinari del Veneto in modo da poter utilizzare questi apparecchi anche su gli esseri umani.

I ventilatori sembrano infatti essere quasi identici a quelli utilizzati per gli esseri umani , ovviamente andrà cambiata e adattata l’uscita del flusso d’aria all’essere umano, ma il funzionamento e il rendimento è identico sia per uso veterinario che umano.

Secondo Zaia infatti la scelta è stata fatta proprio per consentire a un maggior numero di persone di essere salvate e accudite, si sta infatti provvedendo anche al conteggio di suddetti macchinari nella regione.

L’ordinanza che prevede le restrizioni in tutta italia scadrà il 3 aprile ma secondo il modello previsionale del Veneto i contagiati potranno arrivare ad essere 2 milioni motivo per il quale il governatore ha esposto la sua teoria dettata  dai dati in suo possesso “i picchi si potrebbero avere per il 15 aprile e poi scendere verso fine aprile, inizio maggio e questi numeri ci preoccupano perché appunto i nostri modelli ci dicono che al picco è verosimile che 2 milioni di persone in Veneto siano contagiate”

Secondo i dati esposti  da Zaia attualmente in Veneto ci sarebbero 16229 persone in isolamento e 5948 casi riscontrati di contagio di cui 1622 ricoverati in ospedale, 304 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva e si sta cercando in ogni modo di aumentare i posti letto per poter provvedere alle cure di moltissimi altri pazienti.

Ma non tutti sono in accordo con la scelta di Zaia. Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista ritiene che il ritiro dei ventilatori destinati a uso veterinario sia “un atto disumano nei confronti degli animali,che non tiene conto del diritto alla vita.”

Se pur comprendendo la grave epidemia che sta coinvolgendo non solo il Veneto ma tutta l’Italia e quasi tutti i paesi del mondo, Sidoli sostiene di comprendere la grave emergenza ma afferma anche che modificare gli apparecchia a uso veterinario  non sia giusto.

Comprendiamo appieno la grave emergenza che sta affrontando la Regione, piuttosto che modificare le macchine salva vita degli animali d’affezione, il governatore Zaia dovrebbe congelare i soldi pubblici che vengono elargiti ai cacciatori veneti. Ricordiamo che per il 2020 la somma che sarà destinata alle associazioni venatorie sarà di 300 mila euro.

Secondo il portavoce di Alleanza Popolare Ecologista, le risorse economiche “dovrebbero essere destinate con urgenza all’acquisto di strumenti necessari in terapia intensiva per la ventilazione di pazienti con difficoltà respiratorie”.

Rinaldo Sidoli ha poi concluso asserendo “è inaccettabile applicare il principio irrispettoso di superiorità dell’uomo sugli animali” è infatti stata richiesta la restituzione dei 50 ventilatori respiratori veterinari.

L.L.

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