Massacro di cani in Cina, a Yulin continuano le torture – FOTO

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By Chiara Burriello

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Il terribile massacro di cani in Cina non si ferma: un italiano è in prima fila per combattere il commercio di carne di cane a Yulin – FOTO

massacro cani cina
@Getty images

L’attivista italiano Davide Acito, da sempre in prima fila contro il Dog Meat Trade (la vendita di carne di cane con annesso sterminio di migliaia di esemplari), è tornato in Cina anche quest’anno per far sentire la sua voce in quell’inferno che è il Festival di Yulin.

Ogni anno, nella località cinese di Yulin, si ripete una tradizione crudele che prevede il terribile massacro di cani destinati alle tavole dei ristoranti che Acito sta cercando con tutte le sue forze di fermare: dalla sua parte c’è anche la stilista Elisabetta Franchi, animalista convinta che sostiene il progetto Action Project Animal portato avanti da Davide già dallo scorso anno.

“Torturateli, è meglio”: la crudeltà dietro il massacro di cani

@Facebook Guardians of Chinese Animal Protection

Gabbie stracolme di animali sofferenti, tavoli da macellaio ricoperti di sangue, carcasse di cani scuoiati e bruciati: si tratta di immagini davvero infernali, che spesso sono anche troppo crude per poter essere condivise con il pubblico.

Questa è la terribile realtà con la quale si confronta Davide Acito in Cina, dove una tradizione tanto assurda quanto priva di fondamento continua a diffondere la credenza secondo la quale i cani devono essere torturati per rendere la loro carne più tenera e gradevole al palato.

Un assurdo massacro di cani, spesso rubati alle case in cui vivevano per essere rinchiusi ammassati in gabbie lasciate sotto al sole per settimane. I cani vengono affamati e lasciati senz’acqua, prima di essere uccisi a bastonate o sgozzati e infine macellati. I più sfortunati vanno incontro a un destino anche più terribile: scuoiati o bolliti quando sono ancora vivi.

Una crudeltà che il mondo occidentale non riesce nemmeno a concepire, ma che anche in Oriente sta suscitando sempre più il rifiuto della popolazione: le denunce sono sempre più numerose e, si spera, prima o poi questa barbarie possa finalmente cessare.

Nel frattempo, l’intervento congiunto di Action Project Animal con Acito in Cina e la Franchi sui social sta producendo i suoi primi risultati: quest’anno sono stati messi in salvo già 62 esemplari, mentre lo scorso anno sono stati salvati ben 140 animali. Il tempo stringe: il Festival di Yulin inizierà a breve e già da venerdì 21 saranno massacrati migliaia di animali.

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C.B.

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